«Tutte le professioni sono sostanzialmente in crisi. Direi che l’avvocatura risente probabilmente di percorsi molto lunghi dal punto di vista della capacità di essere autonomi, della necessità di corsi universitari che siano già preformativi rispetto alla professione, di aiutare i nostri ragazzi nei percorsi formativi in concreto». Lo ha detto a Taranto il vice ministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, a margine delle «Giornate della Formazione» organizzate dall’Ordine degli avvocati di Taranto con la Scuola Forense Taranto. Per Sisto, «da questo punto di vista la Scuola Forense può essere un ottimo terreno d’incontro. L’equo compenso poi sarà sicuramente una panacea che ci libererà dal cosiddetto caporalato delle professioni». «Tutto quello che aiuta a migliorare il rapporto prestazione contro prestazione non può che andare nel senso di incrementare l’appeal delle professioni libere compresa l’avvocatura».

Processo penale, passo spedito sui decreti attuativi

«Siamo avanti» ha detto il vice ministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, rispondendo sullo stato dei decreti attuativi del processo civile e penale ai fini dell’attuazione del Pnrr e dell’utilizzo delle risorse. «Per quanto concerne il penale - ha rilevato Sisto - c’è stata una sospensione meramente tecnica, solo per consentire la migliore realizzazione delle norme. Quindi nessuno sconvolgimento dei principi, già tra l’altro pattuiti con l’Europa, e questo rende impossibile ogni movimento tellurico sui provvedimenti». «Tutto arriverà a maturazione entro il 31 dicembre 2022. Ci sarà qualche proroga, dieci-undici proroghe, ma soltanto di istituti che abbiano un impatto sul sistema che può addirittura impedire alla norma di entrare validamente in vigore» ha aggiunto Sisto. E circa il lungo conflitto tra politica e magistratura, Sisto su come evitarlo ha detto: »Semplice, basta non combattere più. Credo che bisogna prendere i migliori tra avvocatura, magistratura e politica, mettersi insieme con le competenze, finalmente, e provare a scrivere pagine utili per i cittadini. Le guerre credo che abbiano fatto davvero il loro tempo e i guerrafondai è bene che stiano a casa».