È stato scarcerato Mehdi Khosravi, il 37enne iraniano arrestato a Dorio, in provincia di Lecco, su esecuzione di un mandato di cattura internazionale spiccato dalla magistratura dalla Repubblica Islamica nel 2009 per l'accusa di corruzione. Come già raccontato da Il Dubbio era successo che il 6 agosto, Mehdi Khosravi - in arte Yashar Parsa, blogger iraniano e attivista dei diritti umani e per la democrazia - dopo essersi registrato in un albergo del Lago di Como, la reception ha inoltrato i suoi dati anagrafici alla questura di Lecco, seguendo la prassi prevista per via dell'allarme terrorismo. A quel punto, dal database dell'Interpol è emerso che su Khosravi pendeva un mandato di cattura internazionale emesso nel 2009 dalla Repubblica islamica dell'Iran, Paese d'origine del blogger. Dopo un breve ricovero in ospedale a causa di un malore durante l'arresto, è stato rinchiuso nel carcere di Lecco.Il fermo del dissidente - in poche ore - aveva mobilitato Amnesty International Italia e personaggi illustri (e avversi al regime di Teheran), tra i quali Reza Ciro Pahlavi, figlio del decaduto Scià di Persia, che si era appellato ?- con una lettera - al governo italiano. Si è mobilitato anche il senatore del Pd Luigi Manconi tramite una petizione popolare che chiede al ministro della Giustizia, com'è nel suo potere, di non dar seguito alla procedura e di respingere la richiesta iraniana, garantendo libertà e sicurezza in Italia a Khosravi e a quanti si oppongono a un regime autoritario quale quello oggi dominante oggi in Iran.Khosravi è stato interrogato davanti alla quinta sezione penale della Corte d'appello di Milano presieduta da Pier Angelo Guerriero. Il suo difensore Nicola Canestrini ha depositato in udienza i documenti per testimoniare lo status di rifugiato politico del suo assistito e le persecuzioni -? nel 2000 fu arrestato e torturato - da lui subite in Iran. L'uomo è stato quindi scarcerato con il parere favorevole della procura generale.