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Perdita di quattro mesi d'anzianità e trasferimento d'ufficio al tribunale di Messina, con le funzioni di giudice civile. Lo ha stabilito la sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura nei confronti del magistrato calabrese Paolo Petrolo, all'epoca dei fatti pm della procura di Catanzaro, e attualmente in servizio nell'ufficio inquirente di Reggio Calabria, coordinato dal procuratore capo Giovanni Bombardieri. Petrolo era stato incolpato nel 2013 di aver rivelato notizie coperte dal segreto istruttorio all'avvocato Galati, difensore in quel momento di esponenti di una famiglia di 'ndrangheta del Vibonese - i Mancuso - nel corso di una conversazione avvenuta tra i due nell'agosto del 2011, alla presenza anche di un poliziotto. Notizie che riguardavano un'indagine della Dda di Roma su una presunta associazione a delinquere dedita al narcotraffico, con conseguenti misure cautelari. Il provvedimento emesso dalla sezione disciplinare è stato più duro rispetto alle richieste avanzate dal sostituto procuratore generale Luigi Cuomo, il quale aveva invocato la perdita di due mesi d'anzianità, ritenendo provate le incolpazioni rispetto ai fatti illustrati in apertura di seduta dal giudice relatore Carmelo Celentano. A nulla sono valse quindi le argomentazioni difensive esposte dal magistrato Stefano Guaime Guizzi che nel corso della sua discussione aveva spiegato in fatto e in diritto che in realtà il collega Petrolo non avesse commesso alcun illecito disciplinare, relativamente alle accuse che in sede penale si erano concluse con una sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Napoli, dopo l'annullamento con rinvio dell'assoluzione decisa dalla Cassazione nel 2020. Il pm Paolo Petrolo dunque lascia la procura di Reggio Calabria, oltrepassando lo Stretto per iniziare una nuova carriera professionale. Scontato, infine, il ricorso in Cassazione, una volta che la sezione disciplinare, presieduta dal vicepresidente David Ermini, depositerà le motivazioni. (a. a.)