Si preannunciano a breve nuovi colpi di scena nella querelle che ha riguardato in questi mesi l’ex procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, dallo scorso anno trasferito in via cautelare al tribunale di Torino come giudice del dibattimento.La scorsa settimana, con un provvedimento apparentemente in aperta violazione sulle norme dell’ordinamento giudiziario, la sezione disciplinare del Csm aveva concluso l’istruttoria a carico di Robledo disponendo il suo trasferimento definitivo alla Procura di Torino, con le stesse funzioni che aveva a Milano, e la perdita di sei mesi di anzianità di servizio.Robledo, come si ricorderà, era accusato di aver passato allo storico avvocato della Lega Domenico Aiello - attuale difensore nel processo in corso a Milano a carico del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni - alcuni atti di una inchiesta sui rimborsi dei consiglieri regionali. Il suo comportamento, come scrisse il togato Palamara nell’atto d’accusa, «ha violato i doveri del magistrato che deve esercitare le sue funzioni con imparzialità, correttezza, riserbo ed equilibrio», oltre ad essere «contraddistinto da assoluta opacità».In attesa di leggere le motivazioni redatte dai consiglieri Leone, San Giorgio, Palamara, Clivio e Pontecorvo, anche per capire come sia stato possibile che un magistrato che esercitava le funzioni giudicanti da oltre un anno possa essere trasferito in un ufficio requirente senza dover cambiare distretto, a breve la telenovela Robledo potrebbe appunto arricchirsi di una nuova puntata. È infatti pendente da più di anno a Milano, presso il Consiglio giudiziario (articolazione territoriale del Csm), la procedura per la conferma delle funzioni semi direttive a carico di Robledo, essendo scaduto dall’inizio del 2014 il quadriennio oggetto di valutazione. Il Consiglio giudiziario, in attesa che la sezione disciplinare del Csm terminasse i lavori, aveva sospeso il giudizio. Pur essendo i due procedimenti autonomi, per motivi di “opportunità” legati anche ai contrasti con l’allora procuratore Bruti Liberati, si decise di soprassedere.Dallo scorso mese di marzo, quando ci furono le elezioni, i componenti del Consiglio giudiziario milanese sono stati rinnovati. E sicuramente uno dei primi provvedimenti, essendo venuti meno i motivi di “opportunità”, sarà quello a carico di Robledo. In caso di giudizio negativo sulla conferma delle funzioni semi direttive, da non escludere visti anche i nuovi equilibri al Palazzo di giustizia di Milano, per Robledo si preannuncia una retrocessione al ruolo di semplice sostituto a Torino. A meno che il Csm, a cui spetta sempre l’ultima parola, decida di smentire se stesso. Un triste finale di carriera per chi è stato uno dei pm di punta della Procura milanese, essendosi occupato di alcune delle più importanti indagini a carico di esponenti politici lombardi.