Una sentenza che farà discutere quella Cassazione sui filmati hard tra due over 14. Le Sezioni Unite infatti di recente hanno di fatto legalizzato le riprese, vincolando le stesse all'intimità di coppia senza che le immagini vengano diffuse all'esterno. "Nel rispetto della libertà individuale del minore con specifico riguardo alla sfera di autonomia sessuale", scrivono i giudici nel provvedimento, «il valido consenso che lo stesso può esprimere agli atti sessuali con persona minorenne o maggiorenne, ai sensi dell'articolo 609 quater del codice penale, si estende alle relative riprese, sicché è da escludere, in tale ipotesi, la configurazione dei reato di produzione di materiale pornografico, sempre che le immagini o i video realizzati siano frutto di una libera scelta e siano destinati all'uso esclusivo dei partecipi all'atto».

Pedopornografia, quando è reato

Le motivazioni, a firma del presidente Margherita Cassano, riportano anche che "al di fuori dell'ipotesi descritta, la destinazione delle immagini alla diffusione pub integrare il reato di cui all'articolo 600 ter, primo comma codice penale (pornografia minorile, ndr), ove sia stata deliberata sin dal momento della produzione del materiale pedopornografico". E' reato quindi, «I...] allorché una qualsiasi delle condotte di diffusione o offerta sia posta in essere successivamente e autonomamente rispetto alla ripresa legittimamente consentita ed al di fuori dei limiti sopra indicati". Nel quesito posto alle Sezioni Unite, ci si domandava "se, e in quali eventuali limiti, la condotta di produzione di materiale pornografico, realizzata con il consenso del minore ultraquattordicenne nel contesto di una relazione con persona maggiorenne, configuri il reato» di produzione di materiale pornografico. La notizia è stata riportata oggi da "Libero" e "La Verità".