In diversi Paesi europei i reati sono in calo, ciò comporta quindi una leggera diminuzione della popolazione detenuta. Ma non per tutti. L’Italia, nonostante il calo dei reati, il numero della popolazione carceraria è cresciuto. È uno dei dati emersi dal primo rapporto sulle carceri europee redatto dallo European Prisons Observatory, di cui fa parte anche l’italiana Antigone.

Nell’Unione Europea sono attualmente detenute circa 600.000 persone. I paesi con il maggior numero di persone in istituti penitenziari in numeri assoluti sono Regno Unito ( oltre 93.000) e Polonia ( 73.000) seguite da Francia, Germania, Italia e Spagna, i cui sistemi carcerari ospitano oltre 60.000 detenuti ciascuno. Le donne ristrette sono circa 30.000 e rappresentano circa il 5% della popolazione detenuta. Mentre gli stranieri in prigione sono un quinto della popolazione detenuta e sono localizzati soprattutto in nord, centro e sud dell’Europa ( Lussemburgo, Austria e Grecia sono i paesi con le percentuali più alte). Inoltre, un quinto delle persone detenute non ha una sentenza definitiva.

Il tasso medio di carcerazione ogni 100.000 è del 118,5 e i paesi con i tassi più alti ( fra il 173 e il 234,9) sono soprattutto i paesi dell’est Europa: Lituania, Estonia, Lettonia e Slovacchia. L’Italia è intorno a 100. Il tasso di affollamento nella regione dell’Unione Europea non raggiunge il 100%, il che significa che nel complesso il sistema penitenziario Europa – si legge sempre nel rapporto dell’associazione Antigone e dell’European Prison Observatory sulle carceri europee, – non raggiunge la sua massima capacità, ma le situazioni fra gli stati variano considerevolmente. In particolare i sovraffollati sono Francia, Italia, Ungheria e Romania con tassi fra il 115% e 120%. Come detto, i reati, secondo i dati di Eurostat, sono diminuiti negli ultimi dieci anni così come è avvenuta una leggera diminuzione della popolazione detenuta.

Le situazioni variano molto fra paese e paese e le variazioni non sono state le stesse per tutti i paesi. In Italia, infatti, nonostante un calo dei reati, il numero dei detenuti è andato crescendo. In Europa i reati commessi dai detenuti con sentenza definitiva sono furto ( 16,3%), violazione della legislazione sugli stupefacenti ( 15,3%), rapine ( 13,6%) e i reati contro la persona rappresentano un altro 27%.

I paesi con il maggior numero di detenuti con sentenza definitiva per violazione della legislazione sugli stupefacenti sono Lettonia ( 40,7%), Grecia ( 32,8%) e Italia ( 31,1%). La lunghezza delle sentenze è un altro dato molto interessante: in tutto il sistema Europa il 19,4% dei detenuti definitivi sta scontando una pena di meno di un anno e un altro 25% sta scontando una pena fra 1 e 3 anni. Casi che potrebbero essere contrastati con misure alternative alla detenzione. Nel 2017 sono decedute 1.380 durante la loro detenzione in carcere, un terzo di loro sono morte suicide. Il tasso di suicidi in detenzione per 10.000 detenuti ( su dati 2017) è di 6,32, mentre in libertà il tasso è di 1,41.