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I carabinieri indagano su Paola Muraro. Sempre i carabinieri avrebbero favorito negli anni scorsi i rapporti di Paola Muraro con l'Ama, ha sostenuto l'ex presidente della municipalizzata Daniele Fortini. C'è qualcosa che non torna.Qualcosa che però potrebbe spiegarsi con i rapporti di Gianfranco Lusito - capitano dei carabinieri e marito di Muraro - con i vertici dell'Arma. Questi rapporti non sarebbero più del tutto sereni, secondo quanto si apprende da indiscrezioni raccolte in ambienti militari. Ci sarebbe insomma un quadro assai diverso rispetto a quello che, nel 2004, favorì l'ingresso di Muraro nel meraviglioso mondo dell'Ama in qualità di consulente.Bisogna risalire al 2 agosto scorso, quando Fortini, ascoltato in commissione Ecomafie, descrisse la genesi del rapporto fra l'Ama e Muraro, che proprio in quei giorni era stata nominata assessore all'Ambiente nella giunta di Virginia Raggi. Il rapporto iniziò appunto nel 2004, dopo - secondo quando dichiarato da Fortini - una "segnalazione" arrivata ai vertici dell'azienda direttamente da ambienti del Noe, il Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, il reparto dell'Arma che in questi anni, sotto la guida del colonnello Sergio De Caprio, alias il capitano Ultimo, si è occupato di quasi tutte le principali indagini finite sulle prime pagine dei giornali. Plausibile che l'attenzione riservata alla consulente rappresentasse anche un gesto di cortesia nei confronti del marito, il colonnello Lusito, ex comandante provinciale di Treviso (Muraro è di origini venete, rovigina per l'esattezza), attualmente in servizio nella Capitale presso il ministero della Difesa.Ma adesso, in una sorta di contrappasso, è proprio il Noe che, come si è appreso l'altro giorno, sta svolgendo in queste settimane le indagini a carico di Muraro, iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Roma per abuso d'ufficio e reati ambientali. L'apparente anomalia di questa vicenda non è, dunque, quanto incassato in questi 12 anni da Muraro per le sue attività di consulenza presso Ama, circa 1,1 milioni di euro. Tanto meno i suoi rapporti con Salvatore Buzzi o con esponenti dell'amministrazione Alemanno. Ma il fatto che ad indagare su di lei siano adesso proprio i colleghi del marito.Ai vertici del Noe ci sono figure diverse da quelle che guidavano il Nucleo operativo quando Muraro iniziò a lavorare con l'azienda capitolina. Oggi il comando è affidato al generale Sergio Pascali, che fin dal suo insediamento ha introdotto metodi operativi diversi. Di sicuro si è spezzata una linea di continuità. Nello stesso tempo il marito dell'assessore, il colonnello Lusito, è ancora nell'Arma, nel reparto della polizia militare, ma sarebbe in una fase di rapporti non sempre distesissimi con le alte gerarchie dei carabinieri. Aspirava al grado di generale che ad oggi non gli è stato riconosciuto. Il quadro insomma è cambiato con il passare degli anni. Non dovrebbe esserci nulla di sorprendente nel fatto che gli investigatori verifichino la posizione di chiunque, anche dell'assessore di una giunta grillina. Di per sé il caso Muraro rientra nell'ordinario. Ma certo è inevitabile che la particolarità della sua condizione, che l'ha vista prima trattata con particolare riguardo dagli esperti del Noe e poi dallo stesso reparto passata ai raggi x come indagata, desta almeno una legittima curiosità.