Si aprono i giochi per il nuovo procuratore di Napoli. A contendersi il posto di Giovanni Colangelo, che andrà in pensione il 18 febbraio 2017, ci sono otto magistrati: Federico Cafiero De Raho (nella foto grande in alto), Giovanni Melillo, Alessandro Pennasilico, Rosario Cantelmo, Bernardo Petralia, Armando D'Alterio, Leonida Primicerio e Maria Vittoria De Simone. E anche se tutti i pretendenti hanno ottime credenziali per ambire al ruolo vacante, la vera sfida sembra già annunciata tra due soli candidati: Cafiero De Raho e Melillo.Il primo guida attualmente l'ufficio inquirente di Reggio Calabria. Napoletano, 64 anni, in riva allo Stretto dall'aprile del 2013, Cafiero De Raho ha legato tutta la sua carriera investigativa al contrasto alla criminalità organizzata. Prima di occuparsi di 'ndrangheta ha condotto parecchie inchieste sulla camorra, proprio dagli uffici del capoluogo partenopeo. Suo il processo Spartacus che ha portato alla condanna di molti affiliati al clan dei casalesi. Il ritorno a Napoli, da capo, sarebbe la ciliegina sulla torta di un percorso professionale brillante. Ma sulla sua nomina pesava un aspetto intervenuto nel frattempo. Il 31 agosto viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale il cosiddetto "decreto Cassazione" che prevede «misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di cassazione, per l'efficienza degli uffici giudiziari, nonché per la giustizia amministrativa». Il problema per il capo della Procura di Reggio Calabria era all'articolo 3, che ha a che vedere con la necessità di limitare le scoperture negli uffici giudiziari e che modifica alcune regole sulla mobilità dei magistrati. La principale novità introdotta riguardava la durata minima della permanenza in ufficio prima di poter chiedere il trasferimento: i termini venivano prolungati da tre a quattro anni. Una dilatazione temporale che, se convertita in legge dal Parlamento entro ottobre, potrebbe creare problemi a Cafiero De Raho, in carica alla Procura calabrese da soli tre anni. A cambiare il quadro della situazione, però, ci ha pensato la commissione Giustizia della Camera con un emendamento che esclude i procedimenti avviati prima del 31 agosto dall'applicazione delle nuove norme. Se deputati e senatori confermeranno l'ultima versione del testo, il trasferimento di Cafiero De Raho non avrebbe quell'ostacolo normativo.In ogni caso l'attuale procuratore di Reggio dovrebbe vedersela con uno sfidante di tutto rispetto: Giovanni Melillo, attuale capo di gabinetto del ministro della Giustizia Andrea Orlando, che qualche mese fa aveva concorso per la guida degli uffici giudiziari milanesi. In quell'occasione il Csm scelse Francesco Greco. Ora il magistrato mette in gioco la propria competenza per un ufficio che conosce a propria volta benissimo. Campano anche lui, 57 anni, Melillo ha lavorato per anni alla Procura di Napoli ? da sostituto prima e da aggiunto poi ? collezionando anche esperienze alla Direzione nazionale antimafia e al Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, durante il settennato di Carlo Azeglio Ciampi. Ora vuole tornare sul campo.Per il Csm la decisione sarà tutt'altro che semplice.