Dalle parti del governo non ci pensavano proprio a una fiducia sulla riforma del processo penale. Non foss'altro perché i lavori in commissione Giustizia già erano stati estenuanti e sembrava potesse bastare. Oltre un anno di stop per le difficoltà a trovare un'intesa tra Pd e Ncd sulla prescrizione, poi a luglio l'insperata fumata bianca con il testo finalmente pronto per il rush finale in Aula. Ma a ventiquattr'ore dall'esame del Senato sull'ampio ddl piomba un'incognita enorme. A crearla saranno le modifiche rilanciate proprio da uno dei due relatori, Felice Casson, ex pm e, come ama definirsi, «tecnico del diritto a disposizione del Parlamento». L'ex sostituto procuratore di Venezia rimette sul tavolo la proposta di interrompere il decorso della prescrizione alla condanna di primo grado. Una logica che contraddice frontalmente quella dell'intesa trovata da Orlando, Zanda e D'Ascola in commissione, dove è stato dimezzato l'extended time previsto alla Camera per l'Appello. Non solo: Casson si arma di tutto punto col corredo di un'altra proposta destinata a essere un vero e proprio grimaldello perché assai più "potabile". Si tratta di un emendamento che prevede un'eccezione per tutti i reati collegati al disastro ambientale, compreso quello di "Morte come conseguenza di inquinamento". «Sono delitti legati a comportamenti subdoli», spiega Casson, «penso all'Eternit di Casale Monferrato come al petrolchimico di Porto Marghera, di cui mi sono occupato personalmente: gli amministratori sapevano che i criteri di produzione provocavano l'esposizione degli operai ad agenti cancerogeni, ma tenevano nascosta la questione». Ed è per questo che «analogamente a quanto successo in Piemonte, negli anni Settanta in Laguna diversi lavoratori morirono di angiosarcoma quando i reati erano già prescritti». Ecco perché «proponiamo che per questa limitata tipologia di delitti la prescrizione decorra non dal momento in cui il reato viene commesso ma da quando il pm ne ha notizia». E qui è difficile liquidare l'ipotesi con lo stigma dell'irragionevolezza. Tanto è vero che l'idea è piaciuta non solo ad alcuni senatori della sinistra dem come Lucrezia Ricchiuti, ma addirittura al capogruppo pd in commissione Giustizia Beppe Lumia, che ha sottoscritto l'emendamento. Ora, sui reati ambientali Casson sfonda una porta aperta anche con Renzi e Orlando, e rischia di raccogliere una marea di consensi in Aula. Ma proprio questo potrebbe attrarre l'attenzione anche sull'altra sua proposta che stoppa il cronometro della prescrizione dopo la condanna in primo grado per tutti i reati.Se facesse breccia anche quest'ultima, salterebbe tutto lo schema definito con Ncd. È chiaro che i centristi minaccerebbero il dissenso sull'intero provvedimento, e i cinquestelle si infilerebbero di corsa in queste contraddizioni. Ecco perché nonostante tutto, davvero il governo potrebbe essere costretto a porre la fiducia. «Io non credo, il tema della prescrizione è un particolare in mezzo a un ddl che riforma il processo in generale», dice Casson. Ma il suo pare un ottimismo da tecnico, più che da parlamentare.