Il Consigliere laico Pierantonio Zanettin ha chiesto formalmente l’apertura di una pratica in Prima Commissione per valutare se sussistano “profili di incompatibilità” nei confronti di Giancarlo Capaldo, l’Aggiunto della Procura di Roma che ha indagato per anni Ilaria Capua, la virologa italiana di fama mondiale che per prima ha isolato il virus H5N1 (influenza aviaria). La Commissione disciplinare del Csm dovrà verificare se la condotta del magistrato sia stata effettivamente “terza ed imparziale”.La vicenda è nota. Secondo i carabinieri del Nas di Roma, Capua e suo marito facevano parte di un’associazione a delinquere finalizzata a speculare sulla vendita dei vaccini contro l’influenza aviaria. Per i magistrati, Capua, pur di arricchirsi, sarebbe arrivata a diffondere il virus negli allevamenti del Nord Italia in modo da causare una epidemia e aumentare così le vendite dei vaccini. Le indagini, inziate nel 2005 con ampio ricorso alle immancabili intercettazioni telefoniche, terminarono 10 anni dopo. Quando la Procura di Roma chiese il rinvio a giudizio per 41 tra ricercatori, funzionari del ministero della Salute e manager di case farmaceutiche. L’inchiesta ebbe, però, il suo momento di gloria un anno prima, allorquando l’Espresso pubblico, con le indagini preliminari ancora in corso. tutte le carte del procedimento penale “top secret”. “La cupola dei vaccini”, il titolo dello scoop. Nel frattempo il procedimento era stato “spezzettato” per compentenza territoriale fra diverse Procure, tra cui quella di Verona che l’altro giorno ha chiesto e ottenuto il prosciogliemento degli ingati, fra cui Capua, perchè “il fatto non sussiste”.Appena si era diffusa la notizia dell’indagine, Capua, che era stata anche eletta in parlamento nella fila di Scelta Civica, divenne oggetto di un linciaggio mediatico feroce. Alcuni commenti? “Grandissima zoccola! ” o “Iniettategli a forza il virus! ”.I grillini gli avevano addirittura intimato di dimettersi. Travolta dalla gogna, “la signora dei virus” come venne definita da l’Espresso, lasciò il Parlamento e l’Italia. Trovando ospitalità negli Stati Uniti, dove da qualche settimana dirige un prestigioso dipartimento presso l’Emerging Pathogens Istitute dell’Università della Florida. Una perdita per il paese che che ha visto andar via una delle migliori scienziate attualmente in circolazione, la prima sotto i sessant’anni a vincere il Penn Vet World Leadership Award, il riconoscimeto piu importante del pianeta nell’ambito delle discipline veterinarie.Gli americani non si sono fatti influenzare dai carichi pendenti della Capua. Reati che in Italia gli avrebbero impedito di partecipare ad un qualsiasi concorso pubblico, anche ad una semplice selezione per un posto di bidello.La rivista Science aveva fin da subito fatto a pezzi l’indagine. “I documenti non sembrano siano stati revisionati da esperti scientifici”, scrissero. Il dott. Christianne Bruschke, scienziato esperto di patologie veterinarie presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità arrivò a definire le accuse contro Capua “ironiche”.Quando Capua, presentandosi all’università della Florida, disse che in Italia per i reati contestati rischiava la condonna all’ergastolo, risposero che conoscevano le accuse e che erano talemente campate in aria da non essere di loro interesse. Evidenziando in questo modo grande considerazione per gli inquirenti.Intervistata questa settimana dal Corriere, Capua ha dichiarato che i magistrati, in questi anni, si sono sempre rifiutati di ascoltarla. Forse, diciamo noi, per il timore che avrebbe potuto fornire giustificazioni ad accuse talmente lunari. Spazzando via il teorema accusatorio, costruito in anni di indagini costose.A questo punto il Csm dovrà verificare se il procuratore Capaldo abbia esercitato il suo ruolo seguendo la Costituzione, e cioè con “imparzialità” e “terzietà”. Magari anche se abbia svolto “accertamenti su fatti e circostanze a favore della persona sottoposta ad indagini”, come recita l’art. 358 cpp. Nel frattempo il danno è fatto. Capua lavorerà negli Stati Uniti. Ed un’altra indagine mediatica si è risolta in un costoso buco nell’acqua.