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Anche se il ministro Andrea Orlando, in un'intervista al Quotidiano Nazionale, ha dichiarato che il decreto 168 sulla proroga per i vertici della Cassazione sarà modificato in sede di conversione, l'Associazione nazionale magistrati ha deciso di mettere comunque le "mani avanti. Mercoledì scorso, infatti, nonostante le rassicurazioni del guardasigilli, la Giunta esecutiva centrale dell'Anm, alla prima riunione dopo la pausa estiva, ha deliberato «di richiedere un incontro con il ministro della Giustizia, confidando che lo stesso Parlamento, in fase di conversione, convochi l'Anm per un'audizione». La richiesta, come è noto, è di tornare ad una età di 72 anni per tutti, superando quindi quanto previsto dalla legge Madia che aveva portato a 70 anni la soglia massima per il trattenimento in servizio. È stata fissata inoltre per il 1° ottobre, presso l'aula magna della Cassazione, una riunione straordinaria «cui parteciperà una rappresentanza dei capi degli uffici giudiziari, finalizzata a denunciare pubblicamente la intollerabile situazione di carenza di risorse e di personale in cui versa la Giustizia». Verranno individuati per ogni distretto, due capi degli uffici (uno giudicante e uno requirente) scelti tra quelli con «maggiori difficoltà di organico». Una "pressione" preventiva sul governo per due temi, quelli della proroga dei pensionamenti e del potenziamento degli organici, che sta parecchio a cuore alle toghe.