Il Consiglio Nazionale Forense e l'Anm hanno partecipato a un'audizione informale al Consiglio Superiore della Magistratura, in vista del parere - da sottoporre al ministro della Giustizia Andrea Orlando e al Parlamento - che l'organo di autogoverno dei giudici esprimerà sul decreto legge 168, relativo ad alcune misure di riforma dell'ordinamento giudiziario.Sul dibattuto tema della proroga dei pensionamenti per i magistrati, il presidente del Cnf Andrea Mascherin ha ribadito l'importanza di evitare scoperture negli uffici giudiziari, manifestando il proprio apprezzamento per il lavoro del primo presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio e del procuratore generale di Cassazione Pasquale Ciccolo. Punto fermo per i rappresenanti dell'avvocatura rimane che queste siano misure di natura eccezionale, con la possibilità di perfezionarle in sede parlamentare. In merito all'aumento da 3 a 4 anni del periodo di inamovibilità per i magistrati, la delegata Cnf ai rapporti con il Csm Celestina Tinelli ha evidenziato l'importanza di continuità negli uffici direttivi, senza che alcune sedi rimangano vacanti in modo ingiustificato. Di parere opposto l'Associazione Nazionale Magistrati, che ha espresso la sua ferma contrarietà, sia nel metodo che nel merito, sul decreto legge. Il segretario generale Francesco Minisci ha sottolineato «lo stato di disorientamento che il ddl ha provocato tra i colleghi, poiché è un provvedimento che, lungi dal migliorare la situazione negli uffici, crea evidenti situazioni di disparità di trattamento». Per quanto riguarda la riforma dei Consigli giudiziari, il Cnf ha chiesto che venga riconosciuta la parità di voto tra magistrati e avvocati in tema di valutazione dell'operato dei togati. A margine, si è anche discusso il progetto di aumento di competenze per i giudici onorari e Mascherin ha auspicato che «Cnf e Csm possano lavorare insieme, soprattutto dal punto di vista della qualificazione dei giudici di pace, proprio in vista dell'allargamento delle materie di loro competenza».