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Vertice di maggioranza domani in viaArenula. Gli ’sherpà giallo-rossi sulla giustizia sonoconvocati alle ore 15. In attesa che arrivi il parere deicostituzionalisti, chiesto dal ministro, sulla riforma del Csm che dovrebbe andare nel Cdm di giovedì (Bonafede insiste per sbarrare la strada ai politici nell’organo di autogoverno della magistratura, Pd e Italia viva fanno blocco, una mediazione potrebbe essere quella di vietare l’ingresso ai membri di governo e - ma ci sono le perplessità dei dem - ai parlamentari in carica) sul tavolo si discuterà di un altro tema. Il Guardasigilli vuole imporre una stretta al reato di omicidio stradale. Il disegno di legge è già pronto. Tra le novità prevede l’arresto obbligatorio e mai facoltativo del conducente che in caso di omicidio stradale o di lesioni aggravate omette di collaborare o si dà alla fuga. L’arresto in flagranza, anche a fronte della collaborazione, se chi ha causato l’incidente mortale è un soggetto pericoloso con dei precedenti penali. Inoltre se il conducente in stato di ebbrezza alcolica omette di prestare assistenza a coloro che eventualmente hanno subito danni alla persona ovvero non si mette immediatamente a disposizione della polizia giudiziaria, la pena è aumentata non più di un terzo ma della metà. In ogni caso per l’omissione di soccorso la pena aumenta «da un terzo a due terzi». Altra rivoluzione: al momento l’articolo 589-bis c.p. prevede una circostanza attenuante, ovvero che la pena è diminuita fino alla metà nel caso in cui l’incidente mortale «non derivi esclusivamente dall’azione o dall’omissione del colpevole». Con il ddl il comma 7 sul concorso di colpa viene completamente abrogato. Niente più sconti di pena.«Si prevede inoltre - si legge nel testo - che in caso di uccisione di più persone la pena debba essere aumentata almeno di un terzo, mentre prima la previsione non lo prevedeva». Ma forse la novità più importante riguarda il testo sulla modifica del codice della strada che durante il governo giallo-verde sarebbe dovuto approdare in Aula prima dell’estate. Quel testo che tra l’altro prevedeva il ritiro della patente emulte fino a 2500 euro per chi utilizza il telefono cellulare alla guida è finito sul binario morto ma il responsabile della Giustizia ha deciso di recuperare quella norma. E inserirla ne ddl: nel reato di omicidio stradale diventa un aggravante anche l’uso di «apparecchi radiotelefonici o cuffie sonore».