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"E' noto che la magistratura è graniticamente contraria, per motivi logici e non corporativi, alla separazione delle carriere". E' la prima dichiarazione del nuovo presidente dell'Anm Pasquale Grasso, "Vedremo la strada che prenderà il disegno di legge sulle separazione - ha aggiunto - ma per noi è una questione di garanzia dei diritti individuali e sociali". Sulla proposta in materia di separazione delle carriere in magistratura, ha parlato anche il nuovo segretario dell'Anm Giuliano Caputo: "Bisogna tenere alta la guardia - ha rilevato - perché in quel ddl si parla anche di due Csm distinti e di riformare l'obbligatorietà dell'azione penale". Lo stesso allarme arriva anche dall'esponente di Area Eugenio Albamonte, che due anni fa è stato presidente del sindacato delle toghe, e dal vicepresidente Luca Poniz (oggi rieletto nella stessa carica che aveva già rivestito tra il 2016 e il 2017), il quale ha definito il progetto sulla separazione delle carriere "un'insidia gravissima" ed ha anche ricordato la recente riforma della legittima difesa, "una ferita importante per l'ordinamento penale".