Si candidano gli agenti penitenziari e il carcere rischia di svuotarsi di personale. Tutto nasce dal fatto che, a sorpresa, a Borgofranco nel più piccolo dei comuni al voto, 775 abitanti, si presenta una lista tutta composta da persone non residenti in paese. A unire invece i componenti di “Passi nel futuro” è la professione. Si tratta per la gran parte di appartenenti alla polizia penitenziaria di Verona e Bologna: su dieci candidati ( 11 con il sindaco), sette lavorano come poliziotti della Penitenziaria nella casa circondariale di Montorio. A presentare la lista un altro poliziotto di Montorio. Tutti originari di paesi a migliaia di chilometri da Borgofranco e situati in Puglia, Basilicata e Sicilia.

Gli agenti candidati potranno così legittimamente usufruire dell’articolo 81 della legge 121 del 1981 pensato per gli appartenenti alle forze di polizia che si candidano prevedendo un mese di risposo dal lavoro: «aspettativa speciale, con assegni, dal momento dell’accettazione della candidatura per la durata della campagna elettorale». Quindi 30 giorni. Una pratica, quella del candidarsi e ottenere un mese d’aspettativa, che pur essendo perfettamente legale ha più volte suscitato critiche e polemiche, con voci di dissenso anche dall’interno del sindacato della Polizia peniten- ziaria. Come due anni fa il caso di un piccolo comune abruzzese con 67 elettori e 62 candidati, divisi in 7 liste e quasi tutti appartenenti alla Polizia penitenziaria. Nel caso di Borgofranco lavorano al carcere veronese di Montorio il candidato sindaco Biagio Stasi, 43 anni originario di Ruvo di Puglia ( Ba) e altre cinque candidati mentre da Bologna ne arrivano altri tre. Tra l’altro, proprio il carcere di Montorio è stato messo in crisi per una vera e propria ' fuga' elettorale di molti agenti. «Sì siamo colleghi – dice il presentatore della lista, Vito Iannielli – Ma la vera motivazione della nostra candidatura è che vogliamo provare un’esperienza amministrativa. E Borgofranco è un comune interessante perché va anche verso una fusione». Il rischio che questa lista possa accaparrarsi da sola i 3 consiglieri destinati all’opposizione, ha fatto scendere in campo anche un’altra formazione, “Stop commissariamento” con candidata l’ostigliese Elisa Lui che era già pronta per evitare il rischio che, in caso di mancato raggiungimento del quorum ( che scatta se si presenta una sola lista) arrivasse il commissario. “Stop commissariamento” si presenterà comunque cambiando obiettivo: evitare un rischio di blocco amministrativo se “Passi nel futuro” non partecipasse poi attivamente alla vita del Comune. E a completare la stranezza di questa elezione c’è la ricandidatura del sindaco uscente Lisetta Superbi che, anche se sarà eletta, verrà commissariata fra pochi mesi per la nascita del comune fuso Borgocarbonara. Ma non finisce qui. Lo stesso vale per la lista ' Alba chiara' a San Mauro di Saline: anche in questo caso sono tutti candidati appartenenti alla polizia penitenziaria del carcere veronese di Montorio. In questo carcere sono una quarantina quelli che si sono messi in lista in giro per l’Italia ( ci sono altre liste sparse non solo in Veneto, ma anche nelle Marche e Abruzzo), su un organico di 300 agenti: ciò significa che più di un collega dovrà sobbarcarsi il turnover.