L’emissione di un avviso pubblico da parte della Prefettura di Reggio Emilia, lo scorso 21 luglio, finalizzato a trovare 30 posti nella provincia per l’accoglienza di altrettanti migranti stranieri non accompagnati, ha visto un’esigua risposta da parte degli interessati. Al termine del periodo di presentazione delle manifestazioni di interesse il 10 agosto scorso, nessuna offerta è stata pervenuta, portando a dichiarare che la procedura è risultata deserta. Questa situazione evidenzia le sfide che l'Italia sta affrontando nell'accoglienza dei minori migranti non accompagnati (MSNA) che, come vedremo, presenta un enorme disparità tra Nord e Sud Italia.

Attualmente, la provincia di Reggio Emilia ospita circa 1.400 migranti, di cui 200 sono minori, che sono distribuiti in varie strutture seguendo il modello ' diffuso'. Tuttavia, con soli 260 alloggi disponibili, la capacità di accoglienza risulta limitata. Di fronte al costante flusso di arrivi, la Prefettura aveva persino valutato la possibilità di coinvolgere hotel nelle operazioni di accoglienza. L'avviso pubblico prevedeva specifiche condizioni per le strutture destinate ai minori, tra cui la presenza di personale di sorveglianza, medici e psicologi, nonché lezioni di italiano. Il periodo di affidamento dei minori doveva estendersi dal primo settembre successivo al 31 agosto 2024. Il prezzo a base d'asta per l'accoglienza era fissato a 54,73 euro al giorno per persona, esclusa l'Iva, con un ulteriore costo di 0,027 euro al giorno per ciascun minore per la scheda telefonica e 2,50 euro al giorno per il pocket money, costi non soggetti a ribasso.

Questi sforzi di accoglienza si inseriscono in un contesto più ampio, dove si stima che al 30 giugno 2023, in Italia sono registrati ben 20.926 MSNA, una cifra che getta luce su una realtà che richiede attenzione e soluzioni a lungo termine. Come si evince dal sito governativo “integrazionemigranti” -, i minori censiti nell’ultimo aggiornamento sono in maggioranza maschi ( 86,6%) e hanno per la maggior parte 17 ( 44,7%), 16 ( 24,7%) e 15 anni ( 12,1%); arrivano soprattutto da Egitto ( 5.341 minori), Ucraina ( 4.512), Tunisia ( 1.781), Guinea ( 1.174) e Albania ( 1.137)

DUE FASI PER L’ACCOGLIENZA DEI MSNA

L’approccio all’accoglienza dei MSNA è strutturato in due fasi consecutive. La prima fase è incentrata sulla protezione e l'identificazione. Questa fase iniziale è gestita dallo Stato, che si occupa anche dell'accertamento dell'età, dell'assistenza medica e psicosociale e del rintracciamento dei familiari. Secondo i dati pubblicati nel rapporto Sai, alla fine del 2021, oltre 3.800 minori stranieri erano accolti in strutture di prima accoglienza, rappresentando quasi un terzo dei 12.000 MSNA presenti in Italia a quella data. La seconda fase si svolge nelle strutture di seconda accoglienza, inserite nel sistema di accoglienza e integrazione ( Sai). Queste strutture sono finanziate dal Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo, insieme ai centri finanziati con risorse del Fondo asilo migrazione e integrazione ( Fami). Qui, i minori ricevono assistenza continua e vengono inclusi in progetti integrati per garantire loro il diritto alla salute e all'istruzione, nonché un trattamento paritario rispetto ai coetanei italiani e dell'Unione europea. accoglienza nel sud: Crescita dei Posti Una delle sfide più rilevanti nell’accoglienza dei MSNA è la necessità di posti sufficienti nelle strutture adeguate. La rete di accoglienza è stata notevolmente potenziata negli anni recenti, con 239 progetti Sai attivati dagli enti locali alla fine del 2021.

Questi progetti hanno reso disponibili complessivamente 6.683 posti attivi per i MSNA, rappresentando un aumento significativo rispetto agli anni precedenti. Tra il 2016 e il 2021, il numero di posti disponibili è aumentato del 228%, un segno tangibile dell'impegno crescente nell’affrontare questa sfida umanitaria. Tuttavia, come elaborato da Openpolis attraverso la fonte “Centri d’Italia”, la distribuzione geografica dei posti evidenzia una concentrazione maggiore nel sud dell'Italia, in particolare in regioni come la Sicilia, la Campania e la Puglia. Questo concentrarsi dei posti nell'area meridionale è stato identificato come un punto critico, in quanto non rispecchia l'incidenza dei minori stranieri sul totale degli sbarcati. L'arrivo disomogeneo di MSNA richiede un'attenta riflessione sulle politiche di accoglienza e una maggiore distribuzione equa dei posti disponibili.

MANCANZA DI UNA RISPOSTA ADEGUATA

L’esperienza dei MSNA è profondamente complessa, influenzata da fattori come la pandemia di COVID- 19 e le crisi internazionali in corso. Nel 2020, l'emergenza sanitaria ha creato ulteriori difficoltà nell'accoglienza, costringendo i minori a adattarsi a una nuova situazione e gestendo la mancanza di spazi e opportunità. La condizione di vulnerabilità dei MSNA è accentuata dall'assenza di una figura genitoriale di riferimento, che rende essenziale l'assistenza e l'integrazione a tutti i livelli. L'accoglienza e l'integrazione dei MSNA richiedono una governance condivisa del sistema, come evidenziato dal consolidamento della rete Sai. Questo approccio multilivello si estende dalla prima accoglienza all'inclusione scolastica, dall'accesso ai servizi alla tutela delle fragilità.

Nel perseguire questa missione, è fondamentale affrontare le sfide in corso, come la distribuzione disomogenea dei posti e la necessità di risorse adeguate per garantire un futuro sicuro e prospero per tutti i minori stranieri non accompagnati che cercano rifugio in Italia.

Il sistema di accoglienza per i minori migranti non accompagnati si articola in diverse fasi. Inizialmente, i minori vengono accolti in strutture dedicate per le esigenze immediate di soccorso e protezione. Successivamente, vengono ospitati in strutture di seconda accoglienza, parte del sistema di accoglienza e integrazione (SAI), che garantisce loro servizi e supporto. Nel 2021, erano attivi 239 progetti SAI con 6.683 posti, distribuiti soprattutto nelle regioni meridionali.

Tuttavia, la distribuzione delle risorse non è uniforme su tutto il territorio italiano, con una maggiore concentrazione di progetti e posti disponibili nel Sud. Questo aspetto ha portato ad una riflessione sulla necessità di una governance condivisa del sistema di accoglienza per i minori migranti non accompagnati, al fine di garantire una risposta adeguata alle loro esigenze. In conclusione, l'accoglienza dei minori migranti non accompagnati in Italia presenta sfide e complessità che richiedono un approccio multifase e multilivello. La situazione attuale mette in evidenza la necessità di un impegno costante per garantire loro diritti, protezione e opportunità di inclusione.