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«Solo rispettando lo stato di diritto riusciremo a sconfiggere i golpisti, altrimenti sarà solo una dannosa caccia alle streghe». Metin Feyzioglu, avvocato e presidente della Turkish Bar Association, usa parole pesanti per descrivere il tentato colpo di stato del 15 luglio scorso e racconta di una Turchia ancora in lotta per la democrazia, contro i suoi avversari interni ancora non del tutto sconfitti.Quale ruolo stanno giocando gli avvocati turchi, in questo periodo di difficoltà per la democrazia?Oggi, gli avvocati turchi si sono assunti la responsabilità di fare da ponte tra le diverse realtà sociali. La Turkish Bar Association rappresenta 79 ordini e circa 90mila avvocati ed è una delle associazioni più capaci di porsi come interlocutore con la politica. Però è un fatto che la l'attuale legislatura è tenuta sotto scacco dall'esecutivo.Lei credeva nella possiblità che questo golpe avvenisse?In realtà, in Turchia abbiamo assistito a molti colpi di stato. Uno di questi è avvenuto quando io avevo 2 anni, nel 1971. Ne ricordo un altro nel 1980. Noi turchi siamo abituati agli interventi militari, ma quello di luglio è stato unico: non si erano mai visti soldati che puntano le armi sui civili e che bombardano l'assemblea nazionale.Da avvocato, come ha vissuto gli eventi che hanno seguito il fallito colpo di stato?Quello del 15 aprile è stato il peggior attacco della storia della repubblica turca, orchestrato dal FETO (L'Organizzazione terrorista Fethullahista, il cui leader è Fethullah Gülen ndr) ed evitato grazie all'opposizione di tutte le forze democratiche. Dopo questi tragici eventi, le autorità hanno subito iniziato un processo di purga per eliminare dalle organizzazioni politiche questo gruppo terroristico. Come Turkish Bar Association, però, abbiamo ripetuto con forza che il diritto ad un giusto processo e il principio contro l'autoincriminazione di persone inquisite devono essere rispettati, altrimenti le indagini diventeranno una inutile caccia alle streghe, che non distingue gli innocenti dai colpevoli e giova solo al FETO.Cosa auspica che cambi, nel modo di gestire questi processi?Distinguere tra i colpevoli e gli innocenti in modo efficiente è possibile solo se gli avvocati saranno coinvolti in modo costruttivo nei processi. La presenza di un avvocato può rendere le cose più difficili solo per un poliziotto o per un magistrato che non sono capaci di fare il loro lavoro. Ma se lo sanno fare, dovrebbero essere grati della presenza di un avvocato. Questo perchè l'avvocato gioca un ruolo chiave nel rivelare la verità e chiunque impedisca agli avvocati di fare il loro lavoro, sta facendo gli interessi del FETO.Da osservatore privilegiato, ritiene che i media stranieri abbiano descritto correttamente l'attuale situazione in Turchia?Io ritengo che i media non abbiano capito del tutto il livello di gravità di ciò che è successo il 15 luglio. Il colpo di stato è stato orchestrato da spie infiltrate nell'esercito turco, con l'obiettivo di iniziare una guerra civile. Chi lo ha definito una farsa o un finto attacco vive su un'altro pianeta.Gli eventi non sono stati ricostruiti in modo corretto?La realtà è questa: un gruppo terroristico si è infiltrato nell'esercito turco, con un progetto iniziato 40 anni fa. Questa organizzazione è stata nutrita, sostenuta e usata da alcuni poteri stranieri. Il golpe è stato un'azione realizzata con il permesso, il coordinamento e soprattutto nell'interesse di questi poteri occulti. Ciò che va compreso è cosa li abbia spinti ad arrivare a tanto. In altre parole: che cosa è stato chiesto alla Turchia e cosa la Turchia non ha dato, perchè si arrivasse al golpe?Lei che riposta si è dato?Io ritengo che la risposta sia: il progetto mai realizzato del Kurdistan. Il Kurdistan è uno stato che alcuni gruppi vorrebbero fondare nel nord della Siria e l'obiettivo in Turchia è quello di permettere al gruppo terroristico del PKK (partito dei lavoratori del Kurdistan) di tagliare fuori il sud-est del paese dal resto dello Stato, al fine di dar vita al progetto iniziato 35 anni fa di fondare uno stato indipendente. Si noti che l'organizzazione FETO, che ha orchestrato il golpe, è nata 40 anni fa, che il suo percorso ha spesso coinciso con quello del PKK e che le due organizzazioni condividono gli stessi sostenitori.Che cosa è mancato da parte della società civile turca?Non siamo riusciti a prevedere che questa organizzazione illegale, della cui presenza nello Stato eravamo tutti a conoscenza, sarebbe infine arrivata a tentare un colpo di stato. L'avvisaglia è stata nel, quando la Suprema assemblea dei giudici e dei pubblici ministeri è stata letteralmente occupata dal movimento di Gulen. Noi come avvocati abbiamo protestato e lanciato avvertimenti, ma nessuno ci ha ascoltato. Ora è imperativo ripulire, in modo immediato e legale, le organizzazioni pubbliche da questo gruppo terroristico. Ma attenzione, lo stato di diritto non può essere sospeso. La Turchia è sull'orlo del baratro nella sua lotta per diventare uno stato democratico e credo davvero che l'unica nostra speranza sia quella di seguire i principi dello stato di diritto.Che cosa auspica cambi?Dobbiamo ripartire dalla garanzia dell'imparzialità e indipendenza dei giudici. Bisogna creare un sistema giuridico capace di giudicare in modo equo e soprattutto affidabile. Altrimenti, gli unici a venire danneggiati da un meccanismo faccace saranno i cittadini.