Lo stato degli uffici giudiziari italiani è un tema ricorrente. Tranne rare eccezioni, la maggior parte dei palazzi di giustizia versa in condizioni mediocri.

Tralasciando il caso eclatante del Tribunale di Bari, evacuato la scorsa estate per rischio di crollo, molte sedi necessiterebbero comunque di un importante piano di ammodernamento e messa a norma. Ma come è organizzata attualmente la manutenzione degli uffici?

Dal mese di settembre del 2015, a seguito della legge n.190/ 2014, le competenze in tal senso sono state trasferite dai Comuni al ministero della Giustizia. Via Arenula, però, stante la difficoltà nel gestire le centinaia di immobili distribuiti su tutto il territorio nazionale, ha provveduto a delegare i presidenti delle Corti di Appello territorialmente competenti.

Sono loro che curano i contratti di manutenzione, di locazione, di telefonia fissa e mobile e dell’impiantistica in genere, di pulizia, di riscaldamento e climatizzazione. Sono escluse solo le competenze in materia di sicurezza e sorveglianza dei vari uffici, che sono state riservate al procuratore generale. Ogni presidente di Corte di Appello, senza avere avuto risorse aggiuntive e, soprattutto, competenze tecniche specifiche, deve dunque provvedere non solo al fabbisogno proprio, ma anche a quello di tutti gli altri uffici giudicanti e requirenti del distretto. Per essere agevolati nell’incarico, i presidenti di Corte d’Appello, limitatamente alla stipulazione e gestione di taluni contratti ( ad esempio il riscaldamento, climatizzazione, manutenzione ascensori), hanno a loro volta delegato i capi degli uffici giudiziari del distretto. Fra le altre competenze che sono state assegnate ai presidenti di Corte d’Appello vi è poi quella di liquidare, attraverso il Sistema per la gestione integrata della contabilità economica e finanziaria per le Amministrazioni Centrali dello Stato ( SICOGE), i titoli di spesa autorizzati per il funzionamento di tutti gli uffici giudiziari del distretto.

Rientrano in tale ambito l’acquisizione di beni e servizi, quali toner, carta, benzina, attrezzature di ufficio, mobili, archivi.

Fra i vari pagamenti effettuati con il SICOGE vi è anche quello per medici dell’Asl incaricati delle visite fiscali. Tutti i contratti di somministrazione ( quali le utenze di gas, luce, telefoni fissi, locazioni, manutenzioni, contratti per la pulizia) prima della riforma del 2015 erano, come detto, gestiti direttamente dagli uffici tecnici dei Comuni.

Tra le varie attività di spesa in carico ai presidenti di Corte d’Appello rientrano anche i compensi, aggiuntivi rispetto a quello di base, del personale amministrativo, come le spese di missione, straordinario e le indennità di udienza.

Spetta ai presidenti di Corte d’Appello anche il pagamento delle indennità di tramutamento per i magistrati che, finito il tirocinio, vengono assegnati a nuova sede e le borse di studio per i tirocini erogate a vario titolo.

Sempre in tema di pagamenti, è importante ricordarlo, spettano al presidente della Corte d’Appello anche i risarcimenti ex legge Pinto per l'eccessiva durata dei processi, il pagamento dei gettoni elettorali e le indennità agli ufficiali giudiziari. Ma non solo. C’è anche la gestione del capitolo per le “spese di giustizia” di tutti i Tribunali del distretto. E cioè i compensi alla magistratura onoraria, le spese inerenti ai processi civili e penali, quali perizie, CTU, attività di registrazione in udienza, stenotipia, patrocinio a carico dello Stato.

Tutte attività che hanno ben poco a che fare con l’esercizio della giurisdizione.