Nei Paesi Bassi sono state chiuse diverse carceri perché il paese è troppo sicuro. Gli abitanti sono meno devianti di noi? No, perché applicano laffidamento ai servizi sociali. Negli ultimi dieci anni il numero dei detenuti olandesi si è quasi dimezzato. Nel 2005 nei Paesi Bassi cerano 125 detenuti ogni centomila abitanti, una delle percentuali più alte dellUnione europea. Per fare un paragone, in Svezia ce nerano 78 ogni centomila abitanti. Oggi nei Paesi Bassi il dato è sceso a 59 ogni centomila abitanti. Molti meno di Inghilterra e Galles ( 146), della Francia ( 103) o degli Stati Uniti ( 666), della Germania ( 77), anche dellItalia ( 88). Peter van der Laan, consulente del governo Olandese, è stato lartefice di questa trasformazione. Alla fine degli anni novanta lavorava presso il centro di ricerca e documentazione del ministero della Giustizia ( Wodc), che rispetto alle dimensioni del paese dispone di risorse eccezionali. I collaboratori del Wodc si misero allopera per progettare un sistema carcerario totalmente nuovo. Tra le altre cose, presero in esame i risultati di una ricerca condotta dallo psicologo britannico James McGuire dal titolo molto semplice: cosa funziona. Nel 1995 McGuire aveva analizzato centinaia di studi, arrivando alla conclusione che la repressione è inefficace e che le pene detentive servono solo ad aumentare la probabilità di reiterazione del reato dopo il rilascio. Oggi, nei Paesi Bassi, laffidamento ai servizi sociali è frequente quanto la condanna a pene detentive: in entrambi i casi si tratta di circa 35mila sentenze allanno. Inoltre la maggior parte delle pene detentive è di breve durata: il 60 per cento dura meno di un mese. Risultato? Negli ultimi dieci anni il tasso di criminalità è calato di un punto percentuale ogni anno. Quelli che ancora finiscono in galera sono i soggetti più difficili come tossicodipendenti ( 60 per cento) o di persone che soffrono di disturbi psichici. Proprio per questo la giustizia olandese riserva molte attenzioni a questo zoccolo duro.