Egregio Direttore, in merito al titolo, all’occhiello e al sommario introduttivo dell’articolo pubblicato ieri dal suo quotidiano, in riferimento alle spese sostenute dal Consiglio Superiore della Magistratura per la permanenza a Roma dei magistrati ordinari in tirocinio, nei giorni del 23 e 24 luglio, è doverosa la seguente precisazione a tutela dell’Istituzione consiliare e dei 347 magistrati, che vi hanno partecipato.

Le modalità di conferimento delle funzioni giurisdizionali e di assegnazione della prima sede di servizio sono sempre le stesse da decenni. Per adempiere a tale complessa procedura improntata a esigenze di informazione, partecipazione diretta degli interessati e trasparenza, è necessaria la permanenza a Roma dei magistrati in tirocinio per almeno due giorni. Come sempre, il CSM si è fatto doverosamente carico delle spese di viaggio, vitto e alloggio, trattandosi di adempiere ad una funzione espressamente attribuita dalla legge al Consiglio. La selezione della struttura alberghiera ( vitto e alloggio) è stata oggetto di una procedura ad evidenza pubblica, i cui esiti sono stati approvati dal Plenum. La solenne cerimonia, che tradizionalmente si svolge al Quirinale e durante la quale il Presidente della Repubblica porta il suo saluto ai giovani magistrati, non ha mai comportato alcun onere. Porre in relazione le spese doverosamente a carico del CSM per la procedura di assegnazione della sede e il saluto del Presidente è quindi del tutto fuori luogo.

Cordiali saluti

GIOVANNI LEGNINI

( VICE PRESIDENTE DEL CSM)