Non solo i rappresentanti delle categorie produttive, anche avvocati, commercialisti e notai torinesi si schierano contro l’ordine del giorno no Tav, presentato e approvato - nonostante la bagarre fuori e dentro il Comune dalla maggioranza pentastellata di Chiara Appendino. I tre ordini professionali, in un comunicato congiunto, spiegano che il loro intervento è «senza alcuna velleità politica, ma con l’unico scopo di evitare un ulteriore danno al territorio, già funestato da una crisi economica senza precedenti», ma prendono posizione chiara: «Ogni rivalutazione dei lavori relativi alla Nuova Linea Torino– Lione contiene in sé il rischio di relegare Torino e il Piemonte ad un isolamento, con conseguenti ripercussioni sull’economia e sullo sviluppo anche culturale del territorio».

I professionisti, pur sottolineando di non avere «le competenze tecniche necessarie per le valutazioni di impatto ambientale», richiamano «la positiva esperienza dell’alta velocità Torino- Milano- Roma- Napoli e gli studi posti in essere dagli organi all’uopo preposti» e sottolineano come «la mancata apertura di un moderno canale ferroviario di collegamento con l’Europa limiterebbe ulteriormente le aziende e le persone del territorio, in un mondo ed in un mercato che vedono una sempre più accentuata necessità di interazioni e scambi». In buona sostanza, la preoccupazione manifestata da avvocati, notai e commercialisti è che il capoluogo piemontese venga tagliato fuori dalle rotte europee, penalizzando imprese e investimenti.

Pur con rigore istituzionale, gli Ordini scrivono di voler «vedere superate le diversità culturali e politiche, affinchè le “grandi opere” vengano considerate sfide da affrontare e non ostacoli da evitare e ciò al fine di tutelare il territorio aprendolo al futuro» e chiedono che il Comune ponderi «con grande attenzione le scelte sul tema, onde evitare di farsi guidare da astratte prese di posizioni politiche distanti anni luce dalle necessità di Torino e del Piemonte tutto».

Una posizione espilcita, quella di Michela Malerba ( Presidente dell’Ordine degli Avvocati), Luca Asvisio ( Presidente dell’Ordine dei Commercialisti) e Giulio Biinio ( Presidente del Consiglio Notarile), che si aggiunge a quella di industriali, artigiani, sindacati e associazioni piemontesi contro la scelta della maggioranza consiliare di collocare la città di Torino formalmente contro la Torino- Lione.