«Improvvisazione». Non usa mezzi termini il Coordinamento nazionale di Area, il cartello che unisce Magistratura Democratica e Movimento per la giustizia, le due anime di sinistra della magistratura, per descrivere, in un comunicato, il modo con cui il governo sta gestendo, ormai dal 2014, la riduzione dell'età del pensionamento delle toghe. Da 75 a 70 anni d'età.Toni molto duri che non si erano visti neppure quando, l'anno scorso, l'esecutivo decise di tagliare le ferie e modificare le norme sulla responsabilità civile dei magistrati. Una reazione che dovrebbe, quindi, far riflettere il premier Matteo Renzi sul fatto che con la magistratura c'è il rischio di ritornare al clima di "tensione" che contraddistinse l'epoca dei governi berlusconiani. Soprattutto in vista della prossima scadenza referendaria. «Si è proceduto alla repentina riduzione dell'età del pensionamento dei magistrati, senza alcuna gradualità, senza adeguate norme transitorie e senza un'accelerazione dei concorsi dei nuovi magistrati per consentire un naturale ricambio». Come si ricorderà, infatti, dall'oggi al domani, in ossequio ai dettami della riforma Madia, centinaia di uffici giudiziari nel 2015 si trovarono di colpo senza una guida.«Emblematica» dell'improvvisazione con la quale si è deciso di «ringiovanire» d'emblée la magistratura è la soluzione proposta per evitare le scoperture di organico che si sono venute a creare: la proroga della proroga, «visto che analogo provvedimento tampone era già stato messo in piedi dal governo l'anno scorso». Infatti, «continuare con norme transitorie ed eccezionali vuol dire aggiungere errore ad errore: crea inaccettabili disparità di trattamento per classi di età, non dà alcuna certezza per il futuro, si presta a malevole interpretazioni di norme che potrebbero apparire ritagliate su casi concreti, solo per alcuni». In estrema sintesi, quello che tutti i magistrati stanno pensando in queste ore: che si tratti di una proroga ad personam, fatta apposta per salvare dalla pensione alcuni capi di alti uffici giudiziari. Un "privilegio" per pochi. Visto che, in concreto, si tratterebbe di trattenere in servizio per un altro anno solamente 180, magistrati sui circa 9000 attualmente in organico.Per uscire da questo caos, Area propone «un intervento strutturale e definitivo, che torni all'originario limite, dei 72 anni (70 anni più 2 anni, a richiesta), soluzione equilibrata, che consentirebbe il turnover, garantirebbe una graduale sostituzione, allontanerebbe ipotesi di ulteriori moratorie».La proposta, poi, di ridurre da 18 mesi a 12 il tirocinio per i giovani magistrati in modo da immetterli subito in ruolo è bollata come "inaccettabile". In effetti, neppure negli anni di piombo, con l'emergenza terrorismo, si pensò ad una soluzione simile per far fronte ai vuoti d'organico.