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Nemmeno quest'anno riusciranno a completare la chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg). Ancora ne rimangono due, ovvero quello di Montelupo Fiorentino e di Barcellona Pozzo di Gotto. Gli ultimi due, ricordiamolo, sono stati nel frattempo convertiti in carceri ordinarie e ospitano - come noi de Il Dubbio abbiamo già denunciato - sia i detenuti comuni sia i pazienti psichiatrici. Un ibrido esplosivo in cui non sono mancate le tragedie: come il suicidio, a Barcellona Pozzo di Gotto, del paziente psichiatrico che doveva stare in una Rems come la legge prevede. Per questo motivo, nella conferenza unificata Stato - Regioni del 3 agosto, si è dato il via libera a una delibera, a firma del ministro della Giustizia e di quello della Salute, che proroga di sei mesi l'incarico al commissario unico per gli Ospedali psichiatrici giudiziari, Francesco Corleone. Il nuovo mandato, che rinnoverà quello avviato il 19 febbraio scorso, si protrarrà dunque fino a febbraio 2017. Franco Corleone era stato nominato Commissario unico per provvedere alla realizzazione dei programmi necessari alla chiusura degli Opg e al tempestivo ricovero presso le competenti Residenze per l'Esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) delle persone ancora internate e di quelle sottoposte a misura di sicurezza provvisoria. Ancora i problemi non sono stati del tutto risolti e quindi il governo ha di fatto deliberato un ulteriore proroga. Di proroga in proroga le criticità però stanno aumentando. La storia infinita degli ospedali psichiatrici si allunga peraltro con un nuovo capitolo: è stato approvato al Senato un emendamento che di fatto riapre l'intera stagione degli Opg, prevedendo l'invio nelle Rems di tutte quelle categorie di detenuti che in passato venivano trasferiti negli Opg. In pratica c'è il rischio della creazione di mini Opg. A suonare il campanello d'allarme ci hanno pensato Stefano Cecconi, Giovanna Del Giudice, Patrizio Gonnella e Vito D'Anza, che a nome del Comitato nazionale stopOPG hanno scritto una lettera appello al ministro della Giustizia Andrea Orlando, al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e per conoscenza al Commissario per il superamento OPG Franco Corleone. "Invece di affrontare il problema della legittimità delle misure di sicurezza provvisorie decise dai gip e di quelle che rimangono non eseguite -? si legge nella missiva -? si ipotizza una violazione della legge 81 ripristinando la logica e le pratiche dei vecchi Opg. Un disastro cui bisogna porre riparo. Non solo si ritarda ulteriormente la chiusura degli Opg rimasti aperti, ma così le residenze per le misure di sicurezza diventano a tutti gli effetti i nuovi Opg".Il problema che vuol affrontare l?'emendamento è garantire le cure troppo spesso ostacolate o negate dalle drammatiche condizioni delle carceri. "Ma il diritto alla salute e alle cure dei detenuti ?- spiega il comitato -? non si risolve così. Occorre rafforzare e qualificare i programmi di tutela della salute mentale in carcere e che il Dap istituisca senza colpevoli ritardi le sezioni di Osservazione psichiatrica e le previste articolazioni psichiatriche". Semmai, "si devono potenziare le misure alternative alla detenzione. Così invece, moltiplicando strutture sanitarie di tipo detentivo dedicate solo ai malati di mente, riproduciamo all'infinito la logica manicomiale. Il rientro di queste persone nel carcere (o comunque nel "normale" circuito delle misure alternative alla detenzione) serviva e serve proprio a ridimensionare il ruolo del cosiddetto binario parallelo". Conclude la lettera: "Ci aspettiamo un intervento deciso del governo per rimuovere quanto inopinatamente l'emendamento in questione ha disposto, a sostegno del faticoso processo di superamento degli Opg. Nell'occasione rinnoviamo la richiesta di un provvedimento che eviti l'invio di persone con misura di sicurezza provvisoria nelle Rems, destinandole ai prosciolti definitivi".