La rivoluzione telematica è una priorità condivisa. Per Antonello Ardituro, componente della VII Commissione, è necessario <velocizzare le procedure e aumentare la sicurezza. I fascicoli, ormai anacronistici, vanno dematerializzati>. Non se ne accorgeranno solo gli addetti ai lavori: <La pubblicazione in rete dei documenti è un’operazione culturale e politica, che consentirà di aprirsi all’esterno>. E garantirà trasparenza: <È stato predisposto un ampio database con i dati del processo civile. Un patrimonio informativo perché, a differenza dei dati anonimi del ministero, le analisi statistiche sui singoli magistrati misureranno la professionalità, la congruità organizzativa oltre alla mobilità>. La digitalizzazione avrà infine un valore storico: <Stiamo recuperando i documenti della Commissione Antimafia, con le audizioni dei giudici Falcone e Borsellino, e del processo Moro. Memorie altrimenti perdute>.Sono alcune delle innovazioni annunciate durante i panel dell'incontro sui Consigli giudiziari organizzato a Roma dal Consiglio Nazionale Forense. Sul tavolo dei relatori, oltre al ministro e ai vertici dell'avvocatura e del Csm, si avvicendano anche altri rappresentanti del Csm e dell'organo di autogoverno dei giudici. Per Juri Rudi del consiglio dell’Ordine di Modena <lo strumento informatico è imprescindibile per ottenere produttività e consente di migliorare il rapporto con l’utenza, creando banche dati di giurisprudenza ragionata. I contenuti vanno resi fruibili: a luglio il Cnf ha lanciato il nuovo portale ufficiale, sostanzialmente rinnovato, con un database deontologico che ha superato il milione di visitatori complessivi>. Significativo il dato relativo ai praticanti, che rappresentano il 22% dell’organico totale degli avvocati. La maggior parte risiede in Campania, ma il fenomeno è di portata nazionale.