«Un parallelismo tra il mio caso e quello di Woodcock? Vedo in alcuni casi analogie sul tipo di inchieste, ma le storie sono diverse e, anzi, non auguro a Woodcock di vivere una storia come la mia». Parole e musica di Luigi de Magistris, il sindaco di Napoli che ai tempi in cui vestiva la toga a Catanzaro mise in piedi l‘ inchiesta Why- not, un gigantesco teorema politico- giudiziario finito, dopo anni di udienze, con due condanne e più di cinquanta assoluzioni. Insomma, quel De Magistris lì vede “inquietanti” parallellismi tra la sua vicenda di magistrato e quella di Henry John Woodcock, l’aggiunto di Napoli appena indagato dalla procura di Roma per la fuga di notizie del caso Consip.

De Magistris ha espresso le proprie angosce e preoccupazioni di fronte a un altro protagonista del caso Consip, il giornalista del Fatto quotidiano Marco Lillo pizzicato a telefonare a Federica Sciarelli, compagna del magistrato napoletano, nelle ore in cui stava scrivendo il primo articolo sull’indagine. Certo, poi Lillo ha spiegato che si trattava di una telefonata di cortesia e che mai e poi mai i due avrebbero parlato dell’inchiesta del comune amico. Ma questo lo chiarirà la procura di Roma che ha deciso di indagare Woodcock e Sciarelli per rivelazione di segreto d’ufficio, e Lillo per “arbitraria pubblicazione di atti di un procedimento penale”.

De Magistris ha poi raccontanto che dopo la sua inchiesta flop, si è dovuto difendere in 120 procedimenti penali, amministrativi, civili e disciplinari. Non solo: il sindaco di Napoli è convinto che le ombre che hanno velato le sue inchieste, sono le stesse nubi che si stanno addensando in modo minaccioso sopra la testa del povero Woodcock: «Le ombre sono tante e si addensano così tanto da far perdere, smarrito all’orizzonte, il cuore dell’indagine che rischia di non essere più centrale. Il cuore dell’inchiesta è stato già colpito duramente da una prima fuga di notizie, ora c’è un’ulteriore indagine sull’indagine. Credo che tutti gli italiani vogliano che su una vicenda simile sia fatta luce, che si dica la verità, che rimangano i fatti e scompaiano le nubi pesanti. Invece - ha concluso in modo profetico de Magistris - mi sembra che, invece di aumentare la luce, cresca il buio».