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ISTITUTO CARCERE MINORILE BECCARIA
Il “Beccaria” di Milano è solo la punta più avanzata del malessere che attraversa le carceri e gli Istituti penali per minorenni. Nell’istituto milanese, considerato per decenni un modello, da quasi due anni si susseguono le proteste e i tentativi di evasione. A Natale del 2022 sette ragazzi, approfittando dei lavori in corso, lasciarono l'istituto, ma furono rintracciati quasi subito. L’anno successivo c’è stato un incendio doloso nell’infermeria. Domenica sono evasi tre ragazzi, scavalcando il muro di cinta: due sono fratelli e sono stati tra i promotori delle proteste nei mesi scorsi, per uno si tratta della terza volta che tenta di scappare dal penitenziario. Episodi che si ripetono ormai con cadenza quasi mensile.
Da oltre 16 anni i lavori di ristrutturazione in corso hanno precarizzato le condizioni sia dei ragazzi detenuti che del personale, contribuendo a creare un ambiente instabile e insicuro. Ad aprile scorso è salito agli onori della cronaca il caso di abusi e torture, con 13 agenti sottoposti a misure cautelari e altri 8 sospesi dal servizio pubblico, con accuse che vanno dall'abuso di potere al maltrattamento di minori, con episodi di violenza e torture aggravate dalla vulnerabilità dei giovani detenuti.
Ieri nell’Ipm “Beccaria” c’è stata la visita del capo del Dipartimento della giustizia minorile e di comunità, Antonio Sangermano, per accogliere il nuovo comandante della Polizia penitenziaria, con il quale entreranno in servizio altri sette sotto ufficiali. «È chiaro - ha detto Sangermano - che se ci sono delle evasioni c’è qualcosa che non va all’interno dell’istituto. L’evasione segnala una forte criticità e non è un fatto indolore. I ragazzi debbono stare all’interno dell’Ipm con tutte le garanzie e i diritti. Con questi ragazzi dobbiamo dialogare, sono spesso poliassuntori di sostanze stupefacenti, a volte traumatizzati da eventi tragici, che presentano specificità che richiedono un impegno con educatori, etnopsichiatri, etnopsicologi. Ma non esistono diritti senza doveri».
L’avvicendamento del comandante è stato molto criticato dai sindacati. Gennarino De Fazio, segretario generale UilPa, ha dichiarato: «Per quanto a nostra conoscenza non era affatto programmato, il Dipartimento della giustizia minorile e di comunità, lungi dall’affrontare compiutamente i problemi,
per tentare goffamente di salvare la faccia, percorre la via più semplice e breve e trova un capro espiatorio. Noi lo ripetiamo, servono interventi tangibili e immediati del governo e la riorganizzazione del sistema, altrimenti, anche i Comandanti “finiranno”, ma sarà esaurito soprattutto quel poco che rimane della credibilità dell’istituzione».
Ilaria Salis, europarlamentare di AVS, a margine della conferenza stampa alla sede della Stampa Estera a Milano, ha ribadito il suo pensiero: «Il “Beccaria” deve essere chiuso e devono essere aboliti i carceri per minori». Per Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia, vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, sarebbe «una vera e propria follia. Non si può chiedere la chiusura del “Beccaria” senza dare una valida alternativa».
Ma il problema non è limitato al “Beccaria”. L'aumento esponenziale del numero di detenuti negli Istituti penali per minorenni, passato da 835 nel 2021 a 1143 nel 2023, è sintomatico di una crisi sistemica che va oltre le singole istituzioni. L'aumento degli ingressi negli Ipm nell'ultimo anno è stato principalmente causato dall'impennata di misure cautelari, favorita dal decreto Caivano. Va anche sottolineato come il tasso di recidive sia direttamente proporzionale all'ingresso dei giovani negli istituti penali, specialmente quando, raggiunta la maggiore età, vengono trasferiti in quelli per adulti. Questo interrompe di fatto ogni percorso rieducativo precedentemente intrapreso. Prima dell'entrata in vigore del decreto Caivano, infatti, i minori che commettevano un reato potevano rimanere negli Ipm fino ai 25 anni, consentendo un percorso di reinserimento più lungo e mirato.
Intanto Tiziana Guacci, segretaria regionale del Sappe, ha dato notizia della cattura del detenuto evaso domenica sera dal carcere di Avellino.