PHOTO
European Young Lawyers Contest 2022, vince il team di Vincenzo Maiorano con la simulazione di azione diretta davanti al Tribunale della Corte di Giustizia
L’European Young Lawyers Contest è una competizione organizzata da EraAcademy of European Law, in partnership con la Commissione Europea, il Ccbe, il Cnf e gli altri Ordini forensi degli Stati Membri. La Fondazione Era è un centro di formazione unico nel suo genere: offre da 30 anni un punto di raccordo tra professionisti del diritto europeo, quali avvocati, giudici, funzionari e forze di polizia, fornendo loro un’offerta formativa senza paragoni e un luogo di confronto e scambio reciproco di idee. Il Contest si inserisce nel lavoro della Fondazione con l’obiettivo di facilitare lacooperazione tra avvocati di provenienti dai differenti Stati Membri: ogni team è infatti composto da quattro avvocati provenienti da diverse giurisdizioni, che si trovano a competere in più fasi di gara.
«La nostra avventura è iniziata con la scelta del tema per le semifinali: il mio team, riunitosi online da Italia, Irlanda e Belgio, ha scelto di affrontare un caso pratico relativo all’esecuzione di un Mae relativo a un soggetto afetto da una malattia psichica che lo poneva a rischio di suicidio - ricorda Elisa Zecchini, avvocata forlivese -. La prima parte del lavoro è stata molto difficile: immaginate di dover strutturare, una co- difesa a quattro voci, potendo comunicare solo online e scrivendole conclusioni a otto mani su un documento condiviso. Una vera sfida!». Dopo aver redatto la difesa scritta, è iniziata la seconda fase delle semifinali, che si è tenuta simultaneamente nelle città di Barcellona, Bratislava e Varsavia. Solo in quel momento i giovani avvocati provenienti da tutta Europa hanno avuto l’occasione di conoscersi personalmente, di scambiarsi idee sulla soluzione del caso pratico e di apprendere dall’esperienza dei colleghi la diversa applicazione del diritto negli altri Stati Membri.
Divise sulle tre capitali, le dodici squadre hanno discusso, difeso ed argomentatoleproprie tesi dinnanzi a giurie composta dai migliori Avvocati professionisti del Diritto Europeo. Al termine dei lavori, le Giurie hanno selezionato i sei team per la fase finale che si sarebbe svolta tre mesi dopo, in parte a Trier nel quartier generale di Era e in parte in Lussemburgo presso il Tribunale della Corte di Giustizia dell’Ue.
«È stata un’esperienza entusiasmante, che mi ha arricchita sia da un punto di vista professionale che personale», ha dichiarato Martina Tarantola, giovane avvocata italiana, che ha partecipato e superato con successo la fase delle semifinali a Bratislava, portando il suo team ad aggiudicarsi un posto nella finale. La prima fase ha previsto un esercizio di mediazione in ambito commerciale con riflessi transnazionali. Le sei squadre partecipanti hanno dovuto sfidarsi a coppie nel tentativo di raggiungere un accordo che soddisfacesse entrambe le compagnie coinvolte. Solo due squadre hanno ottenuto l’accesso alla finale ( Team 6 e 8), i Giudici hanno premiato la loro capacità di concludere un accordo creativo e “atipico”, trovando una soluzione adatta ai tempi e agli strumenti moderni. I Team vincitori hanno dovuto quindi affrontare l’ultima fase della gara: la simulazione di azione diretta ex art. 263 Tfue avanti al Tribunale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. L’oggetto del contendere era il ricorso presentato da una società francese teso ad annullare una decisione presa dalla Commissione Europea. Le due squadre hanno preso le parti, l’una della Commissione, l’altra della società e hanno discusso dell’ammissibilità e del merito della vertenza avanti a veri giudici del Tribunale lussemburghese, i dott. ri Ramona Frendo, Colm Mac Eochaidh e IngaReine. I Giudici si sono fin da subito relazionati ai giovani avvocati come se fossero effettivamente avanti a loro per trattare una vera causa, richiamandoli al rispetto delle tempistiche e delle prassi della Corte, ponendo loro domande complesse al fine di testane la preparazione. Il collegio giudicante non ha comunque intimorito i finalisti, che hanno difeso le proprie posizioni dimostrando grandi capacità argomentative e di ragionamento giuridico. Eppure, solo uno poteva essere il Team vincitore: il Team 6 si è aggiudicato la vittoria del Contest, grazie all’impegno e alle competenze di tutti i suoi membri. L’impressione a caldo del dott. Vincenzo Maiorano, dopo la vittoria del suo Team: «Il torneo è stato afascinante e coinvolgente, fin dal primo momento. Gareggiare con altri giovani avvocati, provenienti da Paesi così distanti, ciascuno con un’impostazione giuridica diversa dalla tua, è incredibilmente stimolante, persino quando ci si scontra con le difficoltà date dal confrontare le diverse opinioni per convergerle in un unico punto comune.
Consiglio vivamente la partecipazione ai miei “giovani” colleghi, specialmente a coloro che, come me, sono appassionati di diritto europeo».
* Esperto del Comitato Training presso il Ccbe