Sul «confronto proficuo» con la classe forense il ministro della Giustizia Andrea Orlando si sofferma anche nel suo "Atto di indirizzo" per il 2017, dopo averlo fatto "dal vivo" dieci giorni fa al Congresso di Rimini. Il documento con le linee guida per il prossimo anno, disponibile da alcuni giorni sul sito del ministero, è stato illustrato ieri dal guardasigilli in una nota. Orlando premette l'obiettivo di sempre più incisive «politiche per l'efficienza gestionale», della «razionalizzazione» e dell'«innalzamento di efficienza» dei servizi del Ministero. Traguardi a cui si arriverà, si legge nell'Atto di indirizzo, anche attraverso la «costante interlocuzione con il Consiglio nazionale forense», che nel 2016 ha consentito tra l'altro di proseguire nel «percorso di aggiornamento dello statuto giuridico dell'avvocatura».Orlando ricorda che si è lavorato al «completamento dell'attuazione della legge 247 del 2012, recante la nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense», in sintonia appunto con il Cnf. Nel dettaglio il guardasigilli cita i numerosi regolamenti e decreti ministeriali adottati, da quello relativo allo «svolgimento del tirocinio per l'accesso alla professione» alle «procedure per lo svolgimento dell'esame di Stato». Sono in corso di elaborazione, segnala l'Atto di indirizzo, «i regolamenti ministeriali per la costituzione delle camere arbitrali» e quelli per «la disciplina delle modalità di istituzione dei corsi di formazione per l'accesso alla professione».Alla categoria arriva dal ministro un riconoscimento esplicito in particolare quando ricorda «l'impegno e la collaborazione dimostrati dall'avvocatura, che hanno consentito di superare alcune criticità emerse nella fase di avvio del nuovo processo civile telematico, contribuendo al suo definitivo ed efficace consolidamento». Il guardasigilli segnala anche di aver intrapreso «iniziative volte all'informatizzazione dell'esame per l'abilitazione all'esercizio della professione forense, sulla scorta della positiva esperienza maturata per l'abilitazione alla professione notarile». Già a partire «dalla sessione d'esame del dicembre 2017» si potrebbe per esempio passare all'invio per via telematica «delle tracce di esame a tutte le singole commissioni, in sostituzione dell'attuale distribuzione in forma cartacea». Altro impegno per l'anno a venire è quello relativo agli «importanti sforzi» che «dovranno essere profusi, da parte delle competenti articolazioni ministeriali, per favorire la più ampia conoscenza delle normative nazionali ed europee» sul «rilascio dei provvedimenti di riconoscimento dei titoli professionali acquisiti all'estero», tema sul quale da anni si concentra la vigilanza del Consiglio nazionale forense.In generale Orlando illustra l'azione del suo ministero secondo «quattordici direttrici portanti», tra cui ricadono anche i «nuovi percorsi di dialogo con l'Avvocatura e le altre professioni per il perseguimento di diversi prioritari obiettivi». Nel settore dell'organizzazione, poi, si punta alla «diffusione dei progetti di innovazione per gli uffici giudiziari e le altre articolazioni territoriali del ministero». Oltre all'incremento della «diffusione dei progetti di innovazione tecnologica nei procedimenti giudiziari, civili e penali», una chiave per migliorare l'efficienza della giustizia è indicata dal ministro nel potenziamento degli «strumenti statistici e di monitoraggio». L'idea è dunque quella di segnalare in modo continuo ai tribunali le performance offerte sul terreno più delicato: quello dello smaltimento dell'arretrato, vero "debito pubblico" della giustizia italiana.