«Il vero problema è la pubblicazione dell’intercettazione che crea danni inenarrabili. E soprattutto l’ipertrofia dalle intercettazioni. L’eccesso di numero delle intercettazioni che è diventato uno strumento di indagine quasi esclusivo». Così Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, intervenuto su Cusano Italia Tv. «Spendiamo circa 200 milioni di euro l’anno per le intercettazioni, non so quanto possano essere utili. Nessuno discute o in qualche maniera immagina che per reati come il terrorismo e la mafia queste intercettazioni non debbano essere utilizzate. Qualche perplessità sull’eccesso di zelo e di intercettazioni sui reati comuni che molte volte non portano quei risultati che uno si aspetta. Anzi spesso sono strumenti per indagare nella privacy dei cittadini», ha aggiunto Sisto.