PHOTO
Sono 103 le sottoscrizioni alla proposta di legge di iniziativa popolare per la separazione delle carriere dei magistrati raccolte dalla delegazione del Partito Radicale in visita ieri al carcere sardo di Tempio Pausania, dove 170 detenuti hanno anche aderito al Grande Satyagraha - digiuno di dialogo - promosso in primis da Rita Bernardini per la riforma dell’Ordinamento Penitenziario. Invece 130 quelle raccolte a Sassari. Oggi la Carovana per la Giustizia sarà nelle case di reclusione di Alghero ed Oristano. La situazione carceraria sarda soffre di un grosso problema da anni: manca il Garante Regionale dei Detenuti. Si tratta di ' una questione evidentemente emblematica sulla quale da anni le istituzioni regionali della Sardegna latitano', ci racconta Irene Testa, membro della Presidenza del Partito Radicale; eppure, ci dice, ' la legge regionale del 7 febbraio 2011, n. 7, prevede un «sistema integrato di interventi a favore dei soggetti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria e istituzione del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale» ”. Tra le finalità principali della legge leggiamo che' La Regione autonoma della Sardegna, nell’ambito delle proprie competenze, concorre a tutelare e assicurare il rispetto dei diritti e della dignità delle persone adulte e dei minori presenti negli istituti penitenziari o ammessi a misure alternative e sostitutive della detenzione [..] '. ' Si tratta degli scopi voluti dal Legislatore stesso, non ce n’è uno che possa essere sottovalutato o, ancora peggio, dimenticato - commenta Testa. Di estrema importanza sarebbero infatti, per l’amministrazione penitenziaria, le disposizioni in merito ad assistenza sanitaria, formazione e istruzione negli istituti della Regione. Eppure è lo stesso legislatore a non adempiere a quanto da esso stesso prescritto' Oltre a fissare gli obiettivi e gli attori, ' la legge prevede anche gli strumenti finanziari per raggiungere lo scopo, ovvero 2 milioni annui in totale', precisa Testa: ' ebbene, dall’ormai lontano 2011 questa legge regionale non ha mai trovato applicazione. Non si sa per qual motivo, né se si preveda di darne attuazione in un futuro prossimo o remoto'. Ma a rendere ulteriormente poco chiara la situazione è il fatto che, come previsto dall’articolo 20 ' Le spese previste per l’attuazione della presente legge gravano sulla UPB S05.03.009 del bilancio della Regione per gli anni 2011- 2013 e su quelle corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi'. Perché non sono stati stanziati questi soldi? ' Come Partito Radicale abbiamo sollecitato più volte questa domanda, ottenendo solo il silenzio: l’ultima volta con una lettera del 2015 di Maurizio Turco indirizzata al Presidente della Regione Francesco Pigliaru in cui si chiedeva di incaricare quanto prima il Consiglio Regionale a lavorare per l’attuazione delle legge'.