Le dichiarazioni rilasciate la scorsa setttimana da Alfonso Sabella, già sostituto procuratore presso la dda di Palemo, irrompono al plenum del Consiglio superiore della magistratura. Sollevando non poche polemiche e qualche sorpresa.Come si ricorderà, a 48 ore dal ballattoggio per il sindaco di Roma, l’ex assessore alla Legalità della giunta Marino, a proposito degli incarichi ricevuti da Virginia Raggi dall’Asl di Civitavecchia, aveva affermato che «un avviso di garanzia» per la candidata del M5s sarebbe stato un «atto dovuto». La vicenda riguardava alcune autocertificazioni della Raggi, nella sua veste di avvocato, circa dei compensi percepiti e, asseritamente, non dichiarati. Per la cronaca, a posteriori, Sabella ha affermato di essere stato frainteso e che non era sua intenzione accusare la Raggi di alcunché. Ciò non è stato sufficiente per evitare che la prima Commisione del Csm aprisse un fascicolo a suo carico, anche a seguito di un esposto dell’Associazione nazionale Libertà e progresso. Fascicolo che si sarebbe riunito ad uno già aperto lo scorso aprile, sempre per altre dichiarazioni “inopportune” rilasciate questa volta alla trasmissione televisiva “L’Arena” condotta da Massimo Giletti. Una vicenda come tante che pareva dovesse chiudersi lì.Senonché si è scoperto ieri che Sabella, da quando Ignazio Marino fu costretto alle dimissioni il 30 ottobre 2015, non è mai rientrato in servizio. Pur avendo il Csm disposto, fin dallo scorso mese di marzo, il suo trasferimento al Tribunale di Napoli con funzioni di giudice. Tribunale notoriamente sotto organico e balzato ancora una volta alle croncache sabato scorso in occasione della visita del vicepresidente del Csm Giovanni Legnini per le circa 50.000 sentenze mai eseguite.Ma cosa ha fatto Sabella, dunque, in questi otto mesi visto che al Tribunale di Napoli lo stavano aspettando invano? Premesso che pur senza partecipare attivamente alla campagna elettorale pro Giachetti, in caso di vittoria il suo nome era dato fra i papabili per il posto di assessore ai Lavori pubblici o di capo di Gabinetto, Sabella ha nel frattempo presentato diverse domande al Csm per ottenere un nuovo incarico fuori ruolo. Prima di diventare assessore alla Legalità della giunta Marino era stato, infatti, direttore generale delle Risorse dei materiali e dei beni al Dap. La sua ultima domanda, bocciata dal Csm, era stata per il posto di consulente giuridico di Palazzo Chigi in materia di appalti pubblici.I maligni hanno ipotizzato che dietro queste istanze per essere posto fuori ruolo ci fosse un risvolto “pratico”. E cioè che con le attuali regole sull’ordinamento giudiziario un magistrato che rientra in servizio dopo un fuori ruolo non possa nuovamente esservi collocato prima che siano trascorsi tre anni. In caso di vittoria di Giachetti il problema non si sarebbe posto. Adesso lo aspetta invece una stanza al Palazzo di giustizia di Napoli.