La Chiesa vicina ai detenuti il giorno della messa del Giovedì santo. A partire proprio da papa Francesco che oggi, alle 16 e 30, visiterà la Casa Circondariale di Velletri ( Roma) per la celebrazione della Santa Messa "in coena Domini". La visita prevede gli incontri con i detenuti, il personale civile e gli agenti della Polizia penitenziaria; la celebrazione eucaristica con il rito della lavanda dei piedi a dodici detenuti. «Il Pontefice - riporta Roma Sette, il giornale della Diocesi di Roma - partirà in auto da Santa Marta alle 15.30; un'ora dopo sarà accolto nella casa circondariale dalla direttrice Maria Donata Iannantuono, dalla vicedirettrice Pia Palmeri, dal comandante della polizia penitenziaria Maria Luisa Abbossida, e dal cappellano don Franco Diamante. Poi Francesco saluterà le rappresentanze del personale civile, della polizia e dei detenuti e si recherà in cappella per rivestire i paramenti liturgici. Alle 17, nel Salone teatro, il Papa celebrerà la Messa con il rito della lavanda dei piedi, al termine della quale saluterà la direttrice, prima dello scambio dei doni. Alle 19 il Santo Padre è in programma il rientro in Vaticano».

In contemporanea con la messa del Papa, all’Isola Solidale, in via Ardeatina 930 a Roma, monsignor Paolo Lojudice vescovo ausiliare del settore Roma Sud, celebrerà la Messa in Coena Domini, officiando il rito della lavanda dei piedi con i detenuti ospiti della struttura. «Un momento dell’anno – spiega Alessandro Pinna, presiedente dell’Isola Solidale – molto atteso dai nostri ospiti, dagli operatori e dai nostri volontari e quest’anno assume un significato ancora più importante perché vuole essere il segno della nostra vicinanza e unione con Papa Francesco che proprio alla stessa ora officerà la stessa celebrazione nel carcere di Velletri». Conclude sempre Pinna: «Il nostro auspicio è che il Papa prima poi possa venire a trovarci per raccontargli come la nostra struttura cerchi di creare un nuovo futuro per tanti che stanno sperimentando l’esperienza della detenzione».

L’Isola Solidale è una struttura che - grazie alle leggi 266/ 91, 460/ 97 e 328/ 2000 ospita persone che hanno commesso reati per i quali sono state condannate, che si trovano agli arresti domiciliari, in permesso premio o che, giunte a fine pena, si ritrovano prive di riferimenti familiari e in stato di difficoltà economica. L’Isola Solidale ha una disponibilità di 40 posti. Per accedere alla struttura occorre necessariamente una richiesta da parte dell’avvocato difensore che sarà poi di volta in volta valutata dal magistrato di sorveglianza. Inaugurata il 16 giugno 1956, L’Isola, come viene comunemente chiamata, è stata voluta dalla contessa Costanza Itala Baudana Vaccolini Fabrini che, generosamente, donò un terreno con al centro una casa colonica per accogliere “i liberati dal carcere”.

Alla Fondazione Opera Divin Redentore si deve la costruzione dell’attuale Casa, in via Ardeatina 930 a Roma. L’I-sola Solidale offre un alloggio per i propri ospiti in camere doppie dotate di servizi igienici. Gli ospiti de L’Isola Solidale, dopo essere stati accettati da un comitato valutativo, fanno il loro ingresso nella casa dove sono invitati a prendere conoscenza del Regolamento e a firmarlo. Ogni ospite contribuisce al proprio mantenimento pagando una minima quota giornaliera, nella quale sono compresi vitto e alloggio. Il vitto è preparato all’interno de L’Isola che ha a disposizione una cucina professionale ed è consumato nella sala appositamente adibita. Inoltre agli ospiti viene offerta la possibilità di essere seguiti gratuitamente da professionisti che sono a disposizione delle persone accolte per fornire il loro supporto.