Il Consiglio Nazionale Forense è attivamente impegnato a favore degli almeno centocinquanta legali colpiti dal devastante terremoto che ha messo in ginocchio un'ampia porzione del centro Italia. Nella tarda mattinata di giovedì il presidente Andrea Mascherin e la consigliera segretaria Rosa Capria si sono recati a Spoleto, presso il locale Palazzo di Giustizia, e nel pomeriggio a Macerata, per manifestare vicinanza alle delegazioni degli avvocati marchigiani. In molti casi i colleghi, che hanno perso sia la propria abitazione che i locali in cui svolgevano la professione, non possono neppure rientrare in studio e gestire le pratiche dei clienti per tutelarne i diritti e rischiano quindi di incorrere in decadenze.Un dramma che accomuna operatori di giustizia, utenti e cittadini. Mascherin e Capria hanno incontrato, insieme al consigliere nazionale del distretto di Ancona Arturo Pardi, i presidenti dei vari Ordini: Serenella Bacchiocco (Ancona), Francesca Palma (Fermo), Maria Cristina Ottavianoni (Macerata), Francesco Marozzi (Ascoli Piceno), Danilo del Prete (Pesaro) e Giuseppe Recupero (Urbino).Tra le aree in maggiore difficoltà la Valnerina, Norcia, Spoleto e Foligno. Ad Urbino sono stati dichiarate inagibili alcune sale del Tribunale. Anche Camerino è in ginocchio, come ha tenuto ad evidenziare l'avvocato Francesco Copponi. Nel centro della provincia di Macerata sono chiuse tutte le banche e l'ufficio postale. Annientati dalla forza della natura Ussita e Visso. L'avvocato Paolo Cecchetti, di Macerata, ha descritto infine un clima da apocalisse, in paesi come Gagliole, San Severino, Tolentino, Sant'angelo In Pontano, Gualdo e Penna San Giovanni, che sembrano siano stati centrati da bombardamenti degni di una grande guerra. Gli avvocati, di colpo, hanno visto azzerati i loro introiti, in un territorio che non dà più reddito alle partite Iva. «Le difficoltà sono inaudite», hanno ribadito i delegati. Occorre quindi un grande sforzo da parte delle istituzioni. I professionisti chiedono di potere riprendere la loro attività, magari attraverso l'allestimento di strutture provvisorie. Il Cnf si muoverà in sinergia con la Cassa Forense, che ha già stanziato dei fondi, previsti da statuto per le calamità naturali. Di concerto con l'Ordine degli avvocati andranno stabiliti i criteri d'accesso. Il presidente Mascherin ha rimarcato che la ripresa richiederà del tempo. Servirà quindi un sostegno prolungato.