«Da tutti i partiti si levano grida di dolore di fronte al proliferare di avvisi di garanzia ai sindaci. Sono gli stessi partiti i cui consiglieri comunali, quando si trovano all'opposizione, usano molto spesso l'esposto in Procura anziché l'interrogazione. Così facendo sperano che un pm mandi un avviso di garanzia al sindaco, del quale sono pronti a reclamare le dimissioni. Se poi capita che arrivi una condanna in primo grado per abuso d'ufficio, quelle definitive sono rarissime, scatta la sospensione dalla carica per la legge Severino. In tanti si sono quindi dimessi, salvo poi essere assolti in Appello o Cassazione». Lo dice Enrico Costa, deputato e responsabile Giustizia di Azione. Che poi continua: «Quando abbiamo presentato gli emendamenti per modificare il reato di abuso d'ufficio, ci sono stati respinti dal governo gialloverde i cui esponenti oggi esprimono indignazione per quanto accaduto alla Sindaca di Crema. Presenterò a breve una proposta che sanzioni gli autori di esposti infondati, fatti solo per ragioni politiche, che oggi proliferano, perché basta una formuletta dubitativa per non rischiare conseguenze», conclude. La sindaca di Crema, ricordiamo, ha ricevuto un avviso di garanzia perché un bambino si è schiacciato due dita nella porta dellasilo comunale. Una vicenda che ha generato una vera e propria sollevazione da parte di molti sindaci italiani che da anni subiscono denunce ed esposti per fatti molto banali ma spesso strumentalizzati politicamente.