Fin dal 1975, quando furono varate le norme sull’ordinamento penitenziario, non sono mai stati costituiti i Consigli di aiuto sociale (Cas) che hanno la finalità istituzionale di assistere i detenuti, in particolar modo quelli che finiscono di scontare la pena, aiutandoli a risolvere i problemi familiari. Per la prima volta, dopo aver ascoltato l’intervista su Radio Radicale di Rita Bernardini e dell’avvocato Giuseppe Rossodivita sull’argomento, il neopresidente del Tribunale palermitano Antonio Balsamo (il già presidente della Corte d’Assise di Caltanissetta che acclarò il depistaggio di Via D’Amelio con la sentenza di primo grado del Borsellino Quater) ha costituito il primo Cas d’Italia a Palermo.

L'istituzione dei Cas è previsto dall'ordinamento penitenziario

Come detto, parliamo dell’unico ente in tutta Italia nonostante sia contemplato – fin dal 1975 – nell’articolo 75 delle norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà. Proprio per questo motivo, il deputato Roberto Giachetti di Italia Viva ha depositato una interrogazione parlamentare rivolta alla ministra della Giustizia, per chiedere contezza della mancata costituzione dei Cas.

L'interrogazione di Giachetti firmata da tutti tranne che dai 5Stelle

L'interrogazione è firmata da deputati di tutti i gruppi parlamentari tranne i 5 stelle (Giachetti, Italia Viva - Verini, Pd - Costa, Azione - Basini, Lega - D'Ettore, Coraggio Italia - Mollicone, Fratelli d'Italia - Magi, +Europa - Fratoianni, Liberi e Uguali - Colletti, L'Alternativa c'è - Palazzotto, Liberi e Uguali - Siracusano, Forza Italia) e dà notizia della costituzione del primo Cas a Palermo per volontà, ribadiamolo ancora una volta, del Presidente del tribunale Antonio Balsamo. Nell’interrogazione parlamentare si premette che diversi articoli della legge sull’ordinamento penitenziario, fanno tutti riferimento alla costituzione - presso il capoluogo di ciascun circondario - dei “Consigli di aiuto sociale” ai quali sono affidati una serie di importanti compiti relativi all’assistenza penitenziaria e post – penitenziaria. «Ad avviso dell’interrogante – si legge nell’interrogazione appena depositata – questi enti , dotati di personalità giuridica e sottoposti alla vigilanza del ministero della giustizia, sono fondamentali per corrispondere al dettato costituzionale di cui all’articolo 27 e relativo all’inserimento sociale delle persone detenute e per far fronte al soccorso e all’assistenza delle vittime del delitto».

Rita Bernardini e Giuseppe Rossodivita ne avevano parlato nel 2019 a Rario Radicale

Sempre nell’interrogazione, si evoca l’intervista rilasciata a Radio Radicale del 19 marzo 2019 dell’ex deputata Rita Bernardini e dal presidente della commissione giustizia del Partito Radicale, Giuseppe Rossodivita. I due esponenti radicali hanno lamentato la mancata costituzione e attivazione dei Cas, denunciando l’abrogazione, di fatto, di una parte fondamentale dell’ordinamento penitenziario vigente, «così importante – sottolinea il deputato Giachetti - anche per combattere il fenomeno della recidiva». Dell’argomento si è più volte discusso sul programma Radio Carcere, condotto da Riccardo Arena e con ospite fisso Rita Bernardini.Ecco perché, nell’interrogazione rivolta alla ministra Marta Cartabia, viene chiesto se corrisponde al vero che l’ente promosso su iniziativa del presidente del tribunale Balsamo. Ancora più approfonditamente, alla guardasigilli viene chiesto: «Quale sia la situazione a livello nazionale in merito alla costituzione dei Consigli di aiuto sociale; da quali organismi o enti siano state svolte negli ultimi 5 anni le funzioni attribuite dall’articolo 75 dell’ordinamento penitenziario ai consigli di aiuti sociale» e per finire «quali iniziative di competenza intenda adottare per promuovere urgentemente la costituzione o se intenda adottare iniziative normative per apportare modifiche alla disciplina vigente e attribuire le imprescindibili finalità di altri enti o organismi». Rita Bernardini del Partito Radicale tiene molto a questa interrogazione. Spiega a Il Dubbio i motivi: «Riguarda la mancata costituzione (dal 1975!) dei Consigli di Aiuto Sociale che hanno la finalità istituzionale di assistere i detenuti. In particolar modo i liberandi aiutandoli a risolvere i problemi familiari e, soprattutto, a trovare un lavoro una volta scarcerati. Insomma, parliamo di reinserimento sociale di cui nessuno si occupa veramente».