La normativa sulla disabilità chiamata “Dopo di noi” è finalmente legge. Finalmente per tutte quelle famiglie di persone con disabilità che da ieri hanno uno strumento in più per garantire ai figli una vita e un futuro migliori. “Dopo di noi” infatti si riferisce al momento in cui i genitori non ci saranno più ma grazie a questa legge potranno costruire progetti che durerano anche dopo la loro morte.La legge è stata approvata in via definitiva alla Camera, con 312 voti favorevoli, 64 contrari, 26 astenuti. A dire sì, oltre il Pd, anche forze di opposizione come Forza Italia e Fratelli d’Italia. Astenuti i deputati di Sinistra Italiana. A dire no invece sono stati i parlamentari del Movimento cinque stelle che hanno definitio la legge «farlocca». Non la pensa così Renzi che ha accolto la notizia dell’approvazione con entusiasmo: «E’ un fatto di civiltà per migliaia di famiglie. Sono orgoglioso dei parlamentari che l’hanno voluta e votata. Grazie», ha scritto il premier su twitter.La legge istituisce un fondo aggiuntivo di 150 milioni per tre anni, stabilisce una serie di detrazioni fiscali per le assicurazioni private e introduce il contratto di natura fiduciaria del Trust per favorire i trasferimenrti di diritti e di beni, esenti per altro da imposta di successione o di donazione.Una scomessa, ma una scommessa necessaria. E’ la definizione che emersa dal convegno “Dopo di noi... Noi”, organizzato nella giornata di ieri dal Consiglio nazionale forense, proprio per illustrare potenzialità e criticità della nuova normativa. La notizia dell’approvazione viene accolta con «sincera partecipazione» dalla consigliera nazionale Maria Masi che ha organizzato l’incontro: «È una legge che, sebbene perfettibile, non toglie ma aggiunge strumenti di tutela a chi ha bisogno. Bisogni che con questa legge diventano diritti». Tra i partecipanti anche il consigliere del Cnf Vito Vannucci, Giampaolo Marcoz del Consiglio nazionale dell’ordine dei notai e Francesca Lupoi, vice presidente dell’Associazione il Trust in Italia. Era presente anche la scrittrice Simonetta Agnello Hornby con il figlio George Hornby che hanno commentato la legge a partire dalla loro esperienza diretta. Non solo perché vivono in Inghilterra, ma anche perché George è affetto da una disabilità motoria. La scrittrice pur riconoscendo che si tratta di «un importante passo avanti», ha sottolineato il rischio di affidare troppo potere ai genitori: «I genitori - ha detto - spesso sono quelli che sanno meno cosa voglia un figlio. Bisogna potenziare le figure professionali che sono in grado di seguire al meglio le persone disabili». Anche George ha puntato molto sul discorso dell’autonomia. Obiettivo che la legge si pone incentivando la de-istituzionalizzazione della cura e dell’abitare. Ma anche questo è un punto controverso. Per il Movimento cinque stelle il rischio è che si affidi ai privati (il caso per esempio delle assicurazioni) ciò che spetterebbe allo Stato. Ma più del 60% del welfare per i disabili è sulle spalle delle famiglie, giusto che si diano loro nuovi strumenti e nuovi diritti.