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Avvocati e 41 bis: una lezione dalla Consulta
Lunedì 16 maggio le varie giunte esecutive territoriali dell'Anm, in concomitanza con la giornata di astensione dall’attività giudiziaria individuata dall’assemblea straordinaria del 30 aprile per protestare contro la riforma del Csm e dell'ordinamento giudiziario in discussione al Senato, organizzano delle assemblee pubbliche per dibattere insieme alla cittadinanza, al mondo universitario e all'avvocatura le criticità della nuova norma: dalla gerarchizzazione degli uffici giudiziari alla separazione delle funzioni, dal fascicolo di valutazione al conformismo giudiziario. Il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia aprirà i lavori nell'Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Milano, la vice presidente Alessandra Maddalena invece sarà al Tribunale di Napoli dove prenderà la parola anche il presidente dei penalisti napoletani Marco Campora. Mentre a Roma, a partire dalle 11 nell'Aula Europa della Corte di Appello, si alterneranno, tra gli altri, alla tavola rotonda il segretario di AreaDg Eugenio Albamonte e il presidente della Camera Penale di Roma Vincenzo Comi. Ma è a Torre Annunziata invece che ci sarà la contromanifestazione dei penalisti, organizzata dalle Camere penali di Benevento, Irpina, Napoli Nord, Nocera Inferiore, Nola, Salerno, Santa Maria Capua Vetere, Vallo della Lucania. L'evento inizierà alle 15 e avrà il titolo "La riforma dell'ordinamento giudiziario - Riflessioni sul rapporto tra potere legislativo e ordine giudiziario". «Abbiamo organizzato questo evento - ci spiega l'avvocato Enrica Paesano - per controbilanciare lo sciopero dell'Anm che a mio parere è illegittimo, forse ai limiti dell'eversione. Per decenni la politica è stata inerte nei confronti della magistratura. Ora che il Parlamento si appresta a varare una riforma, che noi come Ucpi riteniamo comunque blanda e non rispondente alle reali criticità che affliggono l'ordinamento giudiziario, la magistratura associata indice una giornata di astensione dimostrando tutta la propria indisponibilità a qualsivoglia ipotesi di cambiamento». Interverranno: l'avvocato Renato D'Antuono, presidente della camera penale organizzatrice, il decano degli avvocati campani Nicolas Balzano, il deputato di Azione Enrico Costa, l'avvocato Gaetano Sassanelli, responsabile osservatorio ordinamento giudiziario, Ernesto Aghina, Presidente del Tribunale di Torre Annunziata, Giorgio Varano, responsabile comunicazione Ucpi. Concluderà i lavori il leader dei penalisti italiani, Gian Domenico Caiazza, che dopo il suo intervento all'assemblea dell'Anm, dove non ha lesinato pesanti critiche, sembrerebbe non aver ricevuto inviti a partecipare alle assemblee organizzate dalla magistratura associata. A prendere posizioni con lo sciopero Anm, anche l'Associazione nazionale forense: «Non uno sciopero illegittimo, ma semplicemente sbagliato. Non una forma di protesta contro la riforma della giustizia, ma un tentativo di difendere posizioni anacronistiche e in generale lo status quo - ha dichiarato il segretario generale Giampaolo Di Marco -. Questa è la realtà dello sciopero proclamato dall’Anm, e l’opinione pubblica ne è consapevole. Dispiace che la rappresentanza della magistratura ritenga che le prerogative di Governo e Parlamento confliggano con i propri desiderata, e che ritenga lesa maestà le valutazioni sul loro operato da parte degli avvocati nei consigli che si occupano di valutare la professionalità dei giudici», ha concluso.