Saranno assise molto partecipate e segnate dall'idea di una svolta decisiva: il ventitreesimo Congresso nazionale forense che è scattato giovedì mattina a Rimini è lo snodo in cui si incrociano le riforme nel campo della giustizia e il ruolo che l'avvocatura è destinata ad assumere. Ne sono consapevoli i vertici degli organismi che riuniscono 133 Ordini e 929 delegati: Consiglio nazionale forense (che ha convocato il congresso), Organismo unitario dell'avvocatura (che lo organizza) e Cassa forense.La delicatezza delle questioni è già nei titoli delle due tavole rotonde fissate per sabato mattina: "La giustizia senza processo", dedicata in particolare alle soluzioni per la deflazione del contenzioso civile, e "La giustizia fuori dal processo", che subito dopo si occuperà del "rapporto fra media, informazione giudiziaria e processo penale". Due temi che riflettono percorsi di riforma non ancora compiuti. E che, questo è il dato di novità, sembrano dopo anni liberi almeno dal pesante conflitto politico sulla giustizia. Proprio per questo l'avvocatura è chiamata a offrire un contributo e a far valere le proprie urgenze. È il punto a cui si ricollega l'altro motivo che ha indotto il Cnf a convocare le assise: la rappresentanza dell'ordine forense. Il peso che spetta agli avvocati nel dibattito sulle riforme richiede unità di obiettivi. Gran parte degli interventi programmati sarà dunque dedicata alla scelta delle nuove forme della rappresentanza.Parte dei "12 punti" del governo sulla giustizia è stata tramutata in legge, molto altro galleggia ancora tra Camera e Senato: su questo la platea congressuale ascolterà l'analisi del guardasigilli Andrea Orlando, che sarà intervistato sul palco del Palacongressi sabato alle 12.30 dal giornalista del Sole-24Ore Giovanni Negri. Ma già da oggi si entra nel vivo delle questioni, con gli interventi del presidente Cnf Andrea Mascherin, del vertice dell'Oua Mirella Casiello e del presidente di Cassa Forense Nunzio Luciano. Previste anche digressioni doverose dai temi istituzionali del dibattito in almeno tre occasioni. Nella tarda mattinata di oggi, con la consegna del premio Oua intitolato a Lorenzo Claris Appiani, il giovane avvocato ucciso un anno e mezzo fa nella strage al Tribunale di Milano. Sempre nella mattinata di oggi verrà data la parola a una delegazione di avvocati turchi, in particolare alla professionista Ceren Uysal, che ha avuto la sorte di trovarsi in Austria nelle ore in cui i suoi collegi di studio venivano fatti arrestare da Erdogan. Saranno ascoltati i rappresentanti dell'avvocatura tunisina, premi Nobel per la Pace nel 2015, e verranno raccolti fondi per le decine di madri detenute che vivono in carcere con i figli.Nel corso della tre giorni ci sarà spazio, oltre che per l'elezione dei delegati, anche per approfondire interventi normativi già definiti e che hanno trovato apprezzamento nella classe forense. A cominciare dalla nuova legge sulla difesa d'ufficio, di cui si discute alle 18 di oggi in un dibattito coordinato dalla penalista Giovanna Ollà, presidente dell'Ordine di Rimini. Ma verranno segnalati anche i temi che per gli avvocati reclamano ancora un intervento del governo. Domani la proiezione alle 12.45 del video Toghe. Sostanziale femminile plurale, realizzato dalla commissione Pari opportunità del Cnf, offrirà anche lo spunto per discutere di diritto alla maternità per le avvocate: nodo sul quale il Consiglio nazionale forense ha appena presentato una proposta al ministro Orlando. Ma sabato mattina il guardasigilli è atteso su un'altra questione delicatissima, quella dell'equo compenso, sui cui è già in corso un dialogo con l'avvocatura istituzionale.