«Chico Forti è tornato in Italia. Fiera del lavoro del governo italiano. Ci tengo a ringraziare nuovamente la diplomazia italiana e le autorità degli Stati Uniti per la loro collaborazione». Lo scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui social, dove posta una foto del suo incontro con Forti a Pratica di Mare.

Chico Forti, il 65enne trentino rilasciato nei giorni scorsi da un carcere della Florida dopo 24 anni, è atterrato in tarda mattinata nell’aeroporto militare di Pratica di Mare. Forti Inizialmente atteso nel primo pomeriggio nel carcere di Verona, resterà a Rebibbia fino a nuove disposizioni. 

Soddisfazione è stata espresso dagli esponenti politici. Su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha scritto: «Bentornato a casa Chico. Un nuovo successo della diplomazia italiana e del governo. Grazie a un gioco di squadra, silenzioso ed efficace, riportiamo in Italia un nostro concittadino dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti. Sono orgoglioso del nostro lavoro». 

Per i familiari di Chico Forti: «il governo Meloni ha trattato e lavorato. Ha annunciato il rientro quando le cose erano a posto. Giorgia Meloni e il suo governo hanno fatto un lavoro immenso. Ci ha promesso che si sarebbe interessata al caso quando ancora non era premier. Una volta a Palazzo Chigi ha mantenuto la promessa».».

L'avvocato Carlo Delle Vedove, uno dei legali che ha seguito l'iter per il ritorno dagli Usa di Forti all’Ansa ha dichiarato: «Apprendiamo con soddisfazione del rientro in Italia è una buona notizia. Il trasferimento in Italia è il completamento di tutte le procedure giudiziarie. Con Forti ci siamo sentiti l'ultima volta lunedì, era un po’ ansioso, ci sentivamo tutti i lunedì. Ringraziamo tutte le autorità italiane e americane che hanno seguito il suo caso».

Chico Forti è un ex velista e produttore televisivo italiano che nel 2000 è stato condannato per omicidio negli Stati Uniti d'America. Si è sempre dichiarato vittima di un errore di persona e in Italia è nato un movimento innocentista a sua difesa. Il 15 febbraio 1998 Dale Pike, figlio di Anthony Pike, dal quale Forti stava acquistando il Pikes Hotel, a Ibiza, viene trovato assassinato sulla spiaggia di Sewer Beach, Miami. Una serie di circostanze fanno propendere gli inquirenti a considerare Forti responsabile di quella morte e viene accusato di essere complice nell'omicidio e viene condannato all'ergastolo senza possibilità di condizionale.

Finora non era stato possibile il trasferimento in Italia perché le autorità statunitensi hanno sempre obiettato che la legislazione italiana, prevedendo degli sconti di pena, non dà sufficienti garanzie sulla certezza che il detenuto la sconti integralmente in carcere. 

Nella scheda di Forti del Florida Department of Correction, alla data di inizio custodia, il 7 luglio 2000, è stata aggiunta quella del 15 maggio indicata come data del rilascio a seguito di un’udienza in cui aveva siglato l’accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia, dove la corte d’Appello di Trento ha già convertito nelle scorse settimane la sentenza statunitense. Era l’ultimo passaggio prima del rientro.

Patrizio Gonnella, presidente dell’Associazione Antigone, esprime la sua soddisfazione per il rientro di Chico Forti e sottolinea: «Ben venga l’attenzione istituzionale da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che lo accoglie in aeroporto. Tuttavia, ricordiamo che come Chico Forti, ci sono 62.000 detenuti nelle carceri italiane che meriterebbero una attenzione istituzionale che in questo momento non c’è». Quanto al desiderio di Chico Forti di rivedere la mamma quasi centenaria, Gonnella spiega: «Bisogna vedere cosa prevedono gli accordi italo-statunitensi in materia di esecuzione della pena, mi auguro che su Forti non ci sia accanimento. Se la mamma è in condizioni tali che non può muoversi, l’ordinamento penitenziario (art. 30) prevede un permesso per necessità. Mi auguro che a Chico Forti sia dato. Richiesta che, tuttavia, deve valere anche per tutti gli altri detenuti».