Il sovraffollamento delle carceri è un problema ricorrente per molte amministrazioni penitenziarie in Europa. È quello che emerge dal libro bianco sul sovraffollamento delle carceri, redatto dallo European Committee on Crime Problems (Cdpc) e presentato al comitato dei ministri del consiglio d'Europa. La relazione, nel paragrafo 23 relativo al capitolo sulla situazione attuale - bacchetta in particolar modo l'Italia e Ungheria. Ha ricordato che la Corte europea ha più volte evidenziato questo problema strutturale nei due Stati. Ha ribadito che in questo contesto la soluzione più appropriata per il problema sarebbe l'applicazione di più misure alternative ai condannati e ridurre al minimo il ricorso alla custodia cautelare in carcere. Ha comunque riconosciuto che l'Italia ? soprattutto dopo la sentenza Torreggiani ? ha avviato delle riforme che vanno nella giusta direzione. In generale il libro bianco denuncia che, malgrado i numerosi interventi sul piano internazionale, nel 2014 la durata della detenzione è aumentata dell'1% raggiungendo la percentuale, in alcuni Paesi, del 5%. Aumentati del 2,1% i detenuti chiamati a scontare una pena superiore ai 10 anni. Nel libro bianco, inoltre, è ricordata l'importanza di adottare misure in grado di assicurare il pieno rispetto dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che vieta trattamenti inumani e degradanti come interpretati dalla stessa Corte di Strasburgo, anche in ragione di un dato comune a molti Stati ossia un allungamento delle pene che crea maggiori problemi di reinserimento nella società. Le principali sfide ? si evince sempre dal libro bianco - oggi sono quelle di garantire il rispetto dei diritti umani e la gestione efficiente degli istituti di pena. Come già accennato, vi è un rischio di violazione dell'articolo 3 della Cedu a causa delle condizioni di sovraffollamento e carceri degradanti. Questo è il motivo per cui la Corte europea dei diritti dell'uomo raccomanda la sostituzione di vecchi e usurati edifici carcerari con nuove prigioni moderne offrendo condizioni umane di detenzione: secondo la relazione, i nuovi istituti penitenziari sostitutivi possono costare meno ed essere più adeguati alle esigenze dei detenuti per la risocializzazione e reinserimento nella società.