MILANO

Si è aperta ieri a Milano l'udienza preliminare a carico di Piero Amara, ex avvocato esterno di Eni autore dei verbali sulla presunta “Loggia Ungheria”, liquidata dalla procura di Perugia come bufala ma le cui dichiarazioni sono finite al al centro di vari procedimenti giudiziari. Amara è accusato in questa vicenda di calunnia nei confronti dell'ex componente del Csm Marco Mancinetti, assieme al suo ex collaboratore Giuseppe Calafiore ( ieri presente in aula) e l'imprenditore Fabrizio Centofanti. Il fascicolo nasce dalle indagini di Perugia che, dopo aver archiviato Mancinetti dall’accusa di istigazione alla corruzione ( e inviato l’archiviazione al Csm per i profili disciplinari), ha inviato gli atti a Milano per comprendere come e perché sia stata “costruita” e “offerta” l’accusa di corruzione nei riguardi del magistrato. Il 15 dicembre 2019 Amara disse ai magistrati di Milano che Mancinetti gli fu segnalato da Cosimo Ferri ( parlamentare e magistrato). Entrambi, secondo Amara, sarebbero stati appartenenti alla loggia Ungheria, appartenenza che i due hanno sempre smentito. Mancinetti avrebbe avuto un «problema con il figlio che voleva entrare alla facoltà di medicina» e gli era stato presentato da Centofanti. Quest’ultimo avrebbe detto all'ex avvocato esterno dell'Eni che l'incontro tra Mancinetti ed il rettore di Tor Vergata non era andato bene, in quanto Mancinetti avrebbe addirittura ' proposto' del denaro. Tre settimane dopo le dichiarazioni di Amara, Calafiore depositò alla Procura di Milano una registrazione, avvenuta il 23 maggio 2019, fra Centofanti e l’ex rettore di Tor Vergata Aldo Brancati, il quale avrebbe detto di aver dedotto, dalle parole di Mancinetti, che in cambio dell’aiuto a suo figlio era disponibile anche a pagare. Una versione che Brancati, sentito a Perugia, ha smentito e che è stata anche esclusa dagli inquirenti, in quanto Brancati si sarebbe mosso per amicizia nei riguardi di Centofanti e Palamara.

Ieri, davanti al gup Lorenza Pasquinelli, le difese hanno presentato una serie di eccezioni preliminari a cui si sono opposti i pm Stefano Civardi e Monia Di Marco. Il gup deciderà sulle eccezioni in un'udienza fissata per novembre. A Milano ci sono già diversi fascicoli, coordinati anche dall'aggiunto Maurizio Romanelli, nell'ambito dei quali deve essere accertato se Amara, con quelle sue dichiarazioni sulla presunta associazione segreta che hanno terremotato la procura di Milano e il Csm, abbia o meno calunniato le persone tirate in ballo, tra le quali diversi rappresentanti delle istituzioni, che a suo dire avrebbero fatto parte della fantomatica loggia. Tra i venti fascicoli ( alcuni iscritti sulla base di denunce, altri d'ufficio) già aperti uno vede, ad esempio, come presunta vittima di calunnia, l'ex ministro della Giustizia e avvocato Paola Severino.