LA NOTA CONGIUNTA DI MASI E DE NUCCIO

Pronta a raccogliere le proposte di avvocati e commercialisti. Professioni con le quali ieri la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone ha aperto un canale di confronto specifico, nell’ambito dell’impegno che la vedrà, anche oggi, affrontare il suo primo “tavolo con gli autonomi”. La titolare del dicastero di via Veneto ha incontrato in particolare la presidente del Cnf Maria Masi e il vertice del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, i quali al termine del colloquio hanno parlato, in una nota congiunta, di «confronto costruttivo tra le due nostre professioni e la ministra: ci impegneremo a svilupparlo ulteriormente in uno spirito di piena collaborazione istituzionale», hanno assicurato. Masi e de Nuccio hanno definito quella di ieri «una occasione utile per confrontarsi con la ministra sulle esigenze dei professionisti iscritti ai nostri due Albi. Abbiamo parlato di welfare per giovani e donne, di politiche di sostegno al reddito, di società tra professionisti, di formazione. Tutti temi cruciali per il futuro delle nostre professioni sui quali la ministra ha espresso la volontà di raccogliere le proposte che avanzeremo già nelle prossime settimane».

Nella giornata di ieri Calderone ha affrontato poi, anche con le altre categorie, tutti i dossier più delicati che riguardano il mondo del lavoro autonomo e dei professionisti in particolare; dall’equo compenso alla previdenza, dalla sussidiarietà alla formazione e all’orientamento. A tutti, la responsabile del Lavoro e delle Politiche sociali ha chiesto proposte e riflessioni. Si è confrontata con le professioni regolamentate, mentre oggi ascolterà le professioni ex lege 4/ 2023. L’intento, ricorda la ministra in una nota, «è quello di cogliere le sfide di questo tempo e di rispondere con soluzioni pragmatiche alle tante sollecitazioni in atto: lavoriamo per obiettivi e su aspetti concreti, dando attuazione a quel tavolo per gli autonomi previsto dalla legge n. 81/ 2017: un punto di partenza per ripensare il rapporto delle professioni con le istituzioni e la collettività», ha concluso Calderone.

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