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«Personalmente nutro la massima stima nell’attuale Ministro della Giustizia, Maria Cartabia, per il il suo incarico attuale e per la sua esperienza e autorevolezza da giudice. Ho apprezzato le sue parole nell’intervento di oggi in Senato se non fosse che nella realtà temo siano scritte sull’acqua, soprattutto rispetto all’avviso di garanzia. Se la Cartabia dovesse mai, e non glielo auguro ovviamente, provare sulla propria pelle cosa significa ricevere un avviso di garanzia ritengo che solo allora potrebbe capire che significato ha oggi mediaticamente la ricezione di quest’atto a tutela dell’indagato che, come ha ammesso la stessa Cartabia: "spesso diviene di dominio pubblico e rischia di innescare di un meccanismo di stigmatizzazione sociale, a detrimento, anziché a vantaggio, della persona destinataria"». A dirlo è il senatore leghista Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, che si rivolge alla guardasigilli Marta Cartabia per sottolineare l'importanza dei referendum sulla giustizia proposti da Lega e Radicali. «Ecco, questo è proprio quello che non riesco a capire, e rivolgo la domanda al Ministro della Giustizia, non riesco a capire come un atto a tutela dell’indagato finisca prima alle testate giornalistiche che nelle mani dell’interessato, come possano contenuti di indagine, sottoposti a segreto d’ufficio, o le motivazioni di pronunciamento di un Tribunale, arrivare nelle scrivanie dei giornalisti prima che nelle mani degli imputati. Ma tutto questo, ministro, non rappresenta un reato? Ovviamente sì. E qualcuno non può prendersi la briga di indagare sulle origini di queste fughe di notizie con l’esercizio dell’azione penale e arrivare a trovare il vero responsabile di questa fuga di atti riservati? Finora ovviamente no! I nostri referendum chiedono anche questo, che chiunque nel sistema della giustizia sbagli poi paghi ma paghi sul serio. Io capisco che un ministro della Giustizia non possa venire a firmare per un referendum sulla giustizia, ma la invito ugualmente a farlo: venga a formare anche lei, la aspettiamo! Ma soprattutto spero vengano a firmare i cittadini perché andare avanti così non è giusto», aggiunge Calderoli.