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Le prime notizie risalgono alla scorsa primavera. All'epoca in cui il ministero dell'Interno fece sapere che la questione braccialetti elettronici sarebbe stata risolta: esauriti i 2000 dispositivi previsti dalla fornitura Telecom, si sarebbe provveduto a indire una nuova gara. Dal Viminale fanno sapere che il momento è arrivato: ottenuto il via libera dal ministero dell'Economia, il nuovo bando dovrebbe essere pubblicato nel giro di pochi giorni. Una settimana o due. Si tratterà di una gara europea, con cui il governo si assicurerà «un numero decisamente più elevato di braccialetti elettronici per l'esecuzione delle misure fuori dal carcere». Non viene confermata l'indicazione circolata ad aprile, secondo cui stavolta i dispositivi acquistati sarebbero cinque volte quelli del precedente appalto, ben diecimila dunque. Ma è plausibile che si tratti di quell'ordine di numeri. «In ogni caso predisporremo il bando sulla base del fabbisogno indicato dal ministero della Giustizia», si limitano a spiegare dal dicastero guidato da Alfano. Il riserbo è necessario, si aggiunge, perché «la quantità di dispositivoi da acquistare è un'informnazione decisiva, nella gara: non sarebbe corretto verso le compagnie aderenti quantificare la cifra in anticipo». Certo si tratterà di una fornitura di diverse migliaia di apparecchi, il che conferma l'idea di una svolta clamorosa da parte del ministero della Giustizia e del Dap riguardo alle misure cautelari. Certo, bisogna tener conto che la compagnia aggiudicatrice sarà tenuta a fornire le apparecchiature in un arco temporale di due anni, cioè per il biennio 2017-2018. In ogni caso si profila una svolta, per la custodia cautelare, che verrebbe eseguita a questo punto ai domiciliari anziché negli istituti di pena per una percentuale assai più significativa che in passato.Dal Viminale si apprende anche che l'orientamento dell'amministrazione è di «stabilizzare la procedura: un bando per i dispositivi verrà aperto a intervalli biennali, in modo che il Dap non si trovi mai privo di dispositivi com'è accaduto in quest'ultima fase». In effetti l'appalto precedente, assegnato a Telecom, prevedeva la fornitura di duemila braccialetti in un arco temporale assai più esteso, dal 2012 al 2018. La "scorta" è stata esaurita con circa due anni di anticipo.I CASI SEGNALATI DAI RADICALI«Nel carcere di Catania e in quello di Caltagirone molti detenuti potrebbero stare fuori con provvedimento del magistrato già esecutivo ma mancano i braccialetti elettronici», ricorda l'esponente dei radicali Rita Bernardini. Lo conferma anche l'avvocato Giuseppe Lipera, difensore dei fratelli Antonino, Alessandro e Marco Pepi, rispettivamente di 42, 38 e 26 anni, e del loro padre, Gaetano, di 70, detenuti per l'omicidio di Giuseppe Dezio, 64 anni, ucciso a coltellate nelle campagne del Vittoriese, in Sicilia. Gaetano Pepi si è autoaccusato del delitto che avrebbe commesso, sostiene il suo legale, per difendere suo figlio Alessandro. Dal 24 ottobre scorso dovevano uscire di cella e posti agli arresti domiciliari, ma restano ancora in prigione perché appunto non ci sono i braccialetti elettronici che il gip ha indicato debbano indossare.Di casi se ne potrebbero elencare tanti. In base alle ordinanze già emesse, si calcola che già oggi almeno 700 detenuti potrebbero usufruire degli arresti domiciliari se solo ci fossero i braccialetti elettronici. L'urgenza era ben nota al ministro dell'Interno, che aveva però bisogno del definitivo via libera da parte del ministero dell'Economia. Nelle ultime ore la situazione si è definitivamente sbloccata: ora il Viminale sa di poter contare sulle risorse necessarie. Anche da questo punto di vista non ha senso indicare cifre. Si può solo ricordare che nella precedente occasione il costo per apparecchio era stato fissato in 12 euro giornalieri, per un totale di 521 milioni.Il braccialetto elettronico, che si applica alla caviglia, è dotato di una centralina, che ha la forma di una radiosveglia e che va installata nell'abitazione in cui deve essere scontata la condanna. Un device che riceve il segnale dal braccialetto e lancia l'allarme per eventuali tentativi di manomissione e in caso di allontanamento del detenuto.Sul tema, l'Unione delle Camere penali ha indetto per oggi la "Giornata dei braccialetti" che si terrà presso il nuovo palazzo della giustizia di Firenze. Ci saranno gli interventi di Rita Bernardini, del responsabile Osservatorio carcere dell'Ucpi, Riccardo Polidoro e del sostituto procuratore di Firenze Christine Von Borries. Probabile che si discuta delle notizie in arrivo dal Viminale e di come questa nuova disponibilità di apparecchiature possa incidere sull'esecuzione delle misure cautelari, aspetto decisivo anche per affrontare in modo efficace il dramma del sovraffollamento nelle carceri.