"Blocco, definitivo, delle cosiddette porte girevoli fra politica e magistratura: chi sceglie di entrare in politica deve essere consapevole che non potra' tornare a fare il magistrato". E' questo, come ha detto il Guardasigilli Alfonso Bonafede al question time alla Camera, uno dei punti della riforma che il ministro intende proporre. "Infatti, con questa scelta, si compromette l'essenza, anche solo in termini di immagine, di terzieta' che deve contraddistinguere chi giudica i cittadini", ha detto il ministro "E' importante sottolineare che non si tratta di un impianto normativo nato sull'onda emotiva del momento buio che stiamo vivendo e che non si tratta affatto di norme punitive contro la magistratura", ha continuato Alfonso Bonafede, illustrando, al question time alla Camera, alcune linee della sua riforma. "Al contrario, nella consapevolezza dell'altissimo livello professionale dei magistrati italiani e dello spirito di servizio con il quale affrontano in prima linea una fondamentale e delicatissima funzione, occorre tutelare proprio la stragrande maggioranza di loro, che non merita di essere trascinata, come sta avvenendo, nelle squallide paludi delle polemiche. Sono quei magistrati che meritano e pretendono di operare in un contesto normativo e strutturale che deve assicurarne l'autonomia e l'indipendenza, garantendo trasparenza in ogni aspetto che attiene alla loro vita professionale". "Il progetto di riforma del Consiglio Superiore della Magistratura e dell'ordinamento giudiziario non puo' piu' attendere", ha aggiunto  Bonafede, al question time alla Camera. "Un progetto normativo che gia', prima dell'inizio dell'emergenze epidemiologica - ha ricordato - era stato oggetto di ampio confronto e condivisione con la maggioranza e che nella stessa giornata di oggi portero' nuovamente sul tavolo di lavoro".