Nella giornata del 20 dicembre 2022 si sono verificati disordini presso il carcere minorile, che hanno interessato il secondo piano detentivo, dove sono collocati i ragazzi maggiorenni. Si è avuto modo di effettuare un sopralluogo a ridosso degli accadimenti, risultando cinque le celle attualmente inagibili: due al primo piano detentivo, in ragione degli eventi critici verificatisi durante il fine settimana; tre al secondo piano, interessate dai fatti di ieri (in due di esse è stato appiccato il fuoco e in una risulta essere stata in parte divelta la porta blindata). A denunciare i fatti è stato il Garante dei detenuti di Bologna.

In relazione alle condizioni di sicurezza della struttura, risulta assai preoccupante la verosimile inadeguatezza delle vie di fuga, nella malaugurata evenienza in cui, in caso di incendio di ampie proporzioni, dovesse configurarsi la necessità di evacuare i ragazzi.

I disordini si sono consumati interamente all'interno della sezione detentiva, i cui accessi erano stati bloccati da parte degli operatori penitenziari. A seguito dei fatti, tre ragazzi maggiorenni sono stati trasferiti presso la Casa Circondariale di Bologna. Il deterioramento del contesto detentivo dell'istituto penale per i minorenni affonda le sue radici nell'apertura del secondo piano, risalente a circa un anno fa.

«Tale opzione organizzativa ha comportato nei fatti il raddoppio della capienza regolamentare all'interno di un contesto strutturale inadeguato con evidenti ricadute anche sulle condizioni di vita dei ragazzi, le cui fragilità si sono con tutta evidenza amplificate. Peraltro non si è corrisposto all'aumento della capienza regolamentare con ampliamenti degli organici degli operatori della sicurezza e dell'area educativa (a tempo pieno)» si legge in una nota.

«Tutto il personale è risultato in affanno nel recente periodo, essendo esposto a situazioni di maggiorata tensione che, se prolungate nel medio/lungo periodo, si teme possano anche andare a incidere sulla congruità degli interventi posti in essere da parte degli stessi operatori.

I disordini di Bologna sono solo gli ultimi in ordine temporale. Va a terminare un anno che sembra aver visto difficoltà senza precedenti in tutti gli istituti penali per i minorenni, da nord a sud, isole comprese.

Nel complesso della detenzione minorile non si contano più gli eventi critici, i danneggiamenti, le aggressioni in danno del personale, risultando a questo punto non più differibili un'urgente e risolutiva riflessione su quanto sta accadendo, nonché conseguenti interventi congrui rispetto all'attuale contesto» conclude il Garante dei detenuti di Bologna.