Le toghe sono sempre meno “rosse”. La conferma del trend viene questa settimana dalle elezioni della Giunta dell’Associazione nazionale magistrati di Palermo. Dopo Milano, Firenze, Roma, anche nel capoluogo siciliano si è assistito al calo dei consensi per Area- Magistratura democratica, il cartello delle toghe progressiste.

Rispetto a quanto accaduto negli altri distretti, il calo di Area- Md a Palermo assume però i contorni della debacle.

Dalle ultime elezioni, quelle del 2013, le toghe progressiste hanno dimezzato i propri consensi, passando da 181 a 97 voti. Voti che si sono spostati su Magistratura Indipendente, la corrente conservatrice, passata da 97 a 127 preferenze, e su Unicost, il gruppo di centro, che da 80 sale a 107. Il distretto di Palermo è sempre stato un punto di riferimento per magistratura di sinistra, con esponenti importanti come l’attuale procuratore generale Roberto Scarpinato. I motivi di questa emorragia di consensi sono vari. Al primo punto, sicuramente, l’abbassamento dell’età pensionabile da 75 a 70 anni voluta dal Governo Renzi nel 2014. L’elettorato di Md era ed è composto per la maggior parte di magistrati entrati in servizio negli anni 60 e 70. Periodo storico contraddistinto da grandi battaglie ideologiche che i magistrati di Md hanno combattuto in prima persona rivendicando la necessità di una “giustizia di classe”. Finite le ideologie e spariti i partiti tradizionali, la società, citando Zygmunt Bauman, è diventata “liquida”, dove regna l’incertezza e l’individualismo. Ciò si ripercuote anche sulla magistratura, attualmente sempre più concentrata su obiettivi sindacali in senso stretto, come quelli che riguardano le condizioni di lavoro del magistrato, il funzionamento degli uffici, l’avanzamento di carriera.

In parallelo è cresciuta l’insofferenza verso i temi più ideologici. Il linguaggio anni 70 con cui, ad esempio, questa estate Md ha criticato gli sgomberi voluti dal ministro dell’Interno, è stato fortemente criticato da molti magistrati. Come pure la pubblica decisione di esponenti delle toghe progressiste di aderire allo sciopero della fame per l’approvazione dello Ius soli. Complice la norma che ha aumentato l’età in cui è possibile partecipare al concorso in magistratura, la giovane toga pensa più al posto di lavoro che alla dialettica politica. Magistratura indipendente è riuscita ad intercettare questo cambiamento generazionale. Un tempo definita corrente di destra, ora è soprattutto a difesa del magistrato che vuole fare bene il proprio lavoro.