Le donne avevano raggiunti i vertici di importanti Tribunali e delle maggiori Corti d’appello ma mai di Procure distrettuali. Ieri questo gap è stato colmato con la nomina di Anna Maria Loreto a procuratore di Torino. Per Loreto, che sostituisce Armando Spataro andato in pensione un anno fa, sono stati espressi in Plenum dodici voti: quelli dei togati di Area, la sua corrente, di A& i, dell’indipendente Nino Di Matteo, nonchè dai laici Alberto Maria Benedetti ( M5s) e Michele Cerabona ( FI). Sette preferenze quelle dei togati di Mi e di Unicost e del laico di FI Alessio Lanzi - sono andate all’altro candidato, Salvatore Vitello, attuale procuratore di Siena. Quattro gli astenuti: il primo presidente e il pg della Cassazione Giovanni Mammone e Giovanni Salvi, i laici Stefano Cavanna ( Lega) e Filippo Donati ( M5s). In magistratura dal 1981, Loreto ha svolto tutta la sua carriera a Torino, dove dal 1983 al 2009 è stata pm e dal 2009 al 2017 procuratore aggiunto per poi tornare a svolgere le funzioni di sostituto in base alla norma sulla temporaneità degli incarichi.

Ma ieri è stato nominato anche il procuratore di Brescia. Anche in questo caso, una nomina a maggioranza. Francesco Prete, fino ad oggi procuratore a Velletri ( RM), ha avuto la meglio sull’altro candidato, l’ex togato del Csm Fabio Napoleone, attualmente sostituto pg alla Corte d’appello di Milano. A favore di Prete hanno votato in i togati di Unicost e di Mi, nonché i laici, tranne Fulvio Gigliotti ( M5s) che ha sostenuto Napoleone. Quest’ultimo è stato votato dai togati di Area, la sua corrente, e da Di Matteo. Sei gli astenuti: oltre ai quattro togati di A& i, il primo presidente e il pg di Cassazione. Nato nel 1958, in magistratura dall’ 85, Prete è stato pm a Bergamo, Brindisi, Milano e, tra il 2008 e il 2013, capo della procura di Vasto. Dal dicembre 2013 guidava la Procura di Velletri.

Da domani sarà competente sugli eventuali reati commessi dai suoi ex colleghi milanesi. La prima tornata di nomine importanti dopo la vicenda Palamara si chiude dunque con un ‘ pareggio’: un candidato all'asse Area- A& I e uno a quello Unicost- Mi. Si è occupato in passato di indagini su esponenti della Sacra Corona Unita. Alla Dda di Milano, poi, ha trattato procedimenti complessi quali quello a carico degli amministratori e dirigenti della Cassa di Risparmio di Asti, di quello a carico di Antonino Ligresti per i reati di incendio e omicidio colposo plurimo a seguito del gravissimo incidente all’interno di una camera iperbarica dell’istituto Galeazzi.