Prima di tutto, gli organici. E poi le infrastrutture. La strada intrapresa dal governo giallo- verde per cercare di risolvere i problemi del settore giustizia, a partire dal sovraffollamento degli istituti penitenziari, è chiara: un massiccio piano di investimenti in personale e in nuove carceri.

Dunque, nessun provvedimento “svuota carceri”, come era stata chiamata la modifica dell’Ordinamento penitenziario voluta dall’ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando.

Tale riforma, subito stoppata da Alfoso Bonafede al momento del suo insediamento, per diminuire la popolazione carceraria prevedeva un forte ricorso alle misure alternative, ritenute però dall’attuale esecutivo un “inaccettabile vulnus al principio fondamentale di certezza della pena”.

Dopo il recente ampliamento di 600 unita nella pianta organica dei magistrati, di cui 70 destinati alla Corte di Cassazione, da via Arenula arriva quindi il semaforo verde anche per l’ampliamento dei ruoli della polizia penitenziaria.

Ad annunciarlo è stato il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, rispondendo la scorsa settimana alla Camera ad una interrogazione del deputato di Forza Italia Pierantonio Zanettin.

“L’obiettivo prioritario del governo è quello di affrontare in maniera efficace ed incisiva le varie criticità che affliggono il settore penitenziario: in tale ottica si iscrive il potenziamento degli organici della polizia penitenziaria”, ha dichiarato Morrone.

Potenziamento organico che, per il governo, ha due finalità: “Garantire maggiore efficienza al sistema penitenziario e standard di sicurezza più elevati all’interno delle carceri”.

Con la legge di bilancio 2019, precisa sempre Morrone, saranno assunti nell’anno in corso 1300 agenti, 577 nel periodo 2020- 2023.

A questi si devono aggiungere 976 allievi viceispettori che a marzo hanno terminato il corso di formazione.

Per quanto attiene il comparto funzioni centrali, aggiunge il sottosegretario, “vanno ricordati i lavori per il conferimento degli incarichi di livello dirigenziale, con le procedure per l’immissione di 173 dirigenti penitenziari ( attualmente almeno un terzo degli istituti non ha un direttore titolare, ndr)”.

L’aumento di risorse per il personale ammonta così a 71,5 milioni di euro per il triennio 2019- 2021.

Sul fronte infrastrutture, infine, Morrone ha voluto sottolineare la possibilità per l'amministrazione di “individuare immobili in disponibilità dello Stato o di enti pubblici territoriali e non territoriali al fine della loro valorizzazione per la realizzazione di strutture carcerarie”.