A individuare il senso di una giornata particolare, per la politica e per le professioni, è il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Epicentro di dichiarazioni e avvenimenti è la “Nuvola di Fuksas” a Roma, sede degli “Stati generali dei dottori commercialisti ed esperti contabili”. Ed è appunto ai promotori dell’evento che il presidente della Repubblica affida il seguente messaggio di saluto: «Il ruolo dei professionisti è rilevante in tutta la gamma delle attività economiche. Interlocutore nevralgico delle istituzioni, il mondo delle professioni», ricorda Mattarella, «è attore di primo piano nel funzionamento di un sistema che realizza i principi costituzionali in tema di libertà delle imprese, di solidarietà nel perseguimento degli obiettivi definiti dalla Repubblica».

Sono parole che anticipano gli eventi immediatamente successivi. Da una parte gli “Stati generali” sono il palco da cui la premier Giorgia Meloni innesca un vorticoso dibattito sulla «riforma fiscale», e sulla necessità di privilegiare «il ceto medio». Dall’altra, il riconoscimento di Mattarella fa da preludio per l’iniziativa che si concretizza subito dopo sempre presso gli “Stati generali” di Roma: la nascita di “Professionisti insieme”, associazione a cui aderiscono i Consigli nazionali di avvocati, commercialisti, medici e notai, e che si richiama proprio ai «valori deontologici» e al ruolo delle libere professioni «all’interno del sistema economico, giuridico e sanitario italiano».

Come si legge in un comunicato congiunto firmato dai presidenti del Consiglio nazionale forense Francesco Greco, dei commercialisti (Cndcec) Elbano de Nuccio, dei notai (Cnn) Giulio Biino e dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli, la nuova associazione si propone di agire «nel contesto della sussidiarietà rispetto alle Pa, in aderenza alla più recente normativa interna e ai principi del diritto europeo».

C’è insomma una coincidenza fra la centralità assunta ieri, nel dibattito politico, dall’evento dei commercialisti e la rivendicazione, da parte dei quattro Ordini, del ruolo nel sistema-Paese. Il vertice del Cnf Greco ricorda, nella nota condivisa con gli altri tre presidenti, che avvocati, commercialisti, medici e notai «condividono la responsabilità di contribuire al buon funzionamento del sistema giuridico, economico e sanitario del Paese. Le professioni ordinistiche possono e devono essere interlocutori attivi delle istituzioni, capaci di affiancarle e rafforzarne l’azione a beneficio della collettività, nel rispetto dei principi deontologici e dei diritti costituzionali». È un aspetto decisivo, perché il denominatore comune di “Professionisti insieme” è anche nel garantire l’accesso a diritti e obblighi previsti dalla Carta. «Le nostre professioni si mettono a disposizione del Paese e della collettività, non soltanto come singole categorie, ma con il valore aggiunto di una sinergia capace di sviluppare una visione condivisa, più efficace e più consapevole dei bisogni della società» è la conclusione di Greco.

Il leader dei commercialisti de Nuccio, al quale ieri è toccato di fare gli onori di casa, fa notare che l’associazione appena costituita «rappresenta quasi 900mila professionisti, il 33% del totale degli iscritti a Ordini e collegi professionali». Le quattro categorie, dice il presidente del Cndcec, «per le loro peculiarità, necessitavano di un organismo che ne interpretasse i valori e il ruolo all’interno del sistema ordinistico italiano».

Biino, al vertice del Consiglio nazionale del notariato, spiega che la nuova associazione «rappresenta un’innovativa occasione di confronto e crescita tra professioni che offrono servizi essenziali per la vita dei cittadini: dalla cura della salute alla garanzia della certezza dei traffici giuridici, dalla gestione dei rapporti con il fisco alla difesa dei diritti previsti dalla Costituzione», appunto. Ribadisce il concetto il presidente della Federazione Ordini dei medici Anelli: «Le libere professioni sono la spina dorsale del Paese. Da una parte garantiscono i diritti previsti dalla Costituzione: salute, giusta difesa, libertà economica, sicurezza giuridica. Dall’altra, rappresentano un sostegno alla crescita economica e sociale».

La nascita del nuovo soggetto avviene alla presenza di Carlo Nordio: è il ministro “vigilante” degli Ordini ad annunciare anche l’imminente nascita, a via Arenula, di una «direzione generale ad hoc per le libere professioni». E sempre il guardasigilli rassicura i commercialisti, rispetto alla riforma del loro «ordinamento professionale», attraverso il riferimento al lavoro condotto con «gli avvocati» per la nuova legge professionale forense.

Il tutto in una cornice che fa registrare l’ovazione della platea per Meloni, in particolare dopo la frase sull’impegno per una riforma fiscale in favore del «ceto medio». Idea che trova subito d’accordo il vicepremier e leader di FI Antonio Tajani: «La priorità è il taglio dell’Irpef, con allargamento della base a 60mila euro di reddito». Il leghista Matteo Salvini mette invece in cima agli obiettivi la «pace fiscale», col ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il suo vice Maurizio Leo che invitano a guardare agli altri «due anni e mezzo di legislatura» e alla «cautela».